Logo della Tv La7

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Il caso la7 scuote Piazza Affari. Le decisioni del Cda di Telecom Italia media sono stati al centro di intensi scambi, per tutta la mattinata del 19 febbraio. Le azioni del gruppo Cairo guadagnano il 7 per cento, mentre il titolo TI media continua a perdere (più dell’8 per cento).

La scelta di trattare la vendita in esclusiva con l’editore Urbano Cairo ha deluso i mercati. I due gruppi hanno l’obiettivi differenti: la7 fa bene al gruppo Cairo, che ha dimezzato i guadagni iniziali, e ha bisogno di rafforzarsi. Telecom Italia media, invece, molto indebitata, ha bisogno di trovare un acquirente sicuro nel più breve tempo possibile. Ma trattare in esclusiva con un solo attore ha fatto sfumare la possibilità di acquisto da parte di Diego Della Valle, patron di Tod’s.

Quest’ultima era l’ipotesi che sembrava più gradita a Piazza Affari, visto che il 18 febbraio Tod’s era salita, così come Rcs, di cui Della Valle è azionista. Il giorno successivo, quando questa possibilità è sfumata, oltre a TI media, anche l’editore del Corriere della sera ha perso quasi il 3 percento.

Eppure non è solo una questione di mercati. La7 ha sempre ambito a diventare un “terzo polo televisivo”, per rompere il duopolio Rai-Mediaset. Si teme che Urbano Cairo, un tempo molto vicino a Silvio Berlusconi e poi licenziato nel 1995, possa rompere quest’idea di indipendenza. Per questa ragione nella mattinata del 19 febbraio, l’editore ci ha tenuto a difendere la professionalità di Enrico Mentana, Michele Santoro, Lilli Gruber e Corrado Formigli oltre a ribadire le intenzioni di ridurre i debiti della tv e salvare la parte sana.

Vincenzo Scagliarini