A novembre 2015 ci sono stati 36mila nuovi occupati: giovani, donne e lavoratori indipendenti le categorie che hanno beneficiato di contratti, perlopiù a tempo indeterminato. Lo rende noto l’Istat, nella sua nota di aggiornamento, con i dati relativi all’ultimo trimestre del 2015. Il mercato del lavoro torna a muoversi. E lo dimostra il dato della disoccupazione che è scesa all’11,3 per cento ed è tornato ai minimi dopo tre anni di sostanziale stagnazione. La rilevazione tendenziale di novembre 2015, ovvero la variazione del dato rispetto allo stesso mese del 2014, fa ben sperare: in un anno sono state poco meno di 479 mila le persone che hanno trovato un lavoro. E fra loro molti giovani fra i 15 e i 24 anni. La disoccupazione giovanile cala di 1,2 punti e si attesta a 38,1 per cento: il dato più basso registrato dall’Istituto di statistica da giugno 2013.

Su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha attribuito la performance positiva del mercato del lavoro alla riforma voluta dal suo governo e varata dal Parlamento lo scorso settembre. Ma l’Istat, per il momento, non si sbilancia: la rilevazione provvisoria, infatti, non consente di stabilire se questa nuova spinta sia merito dei correttivi introdotti dall’esecutivo. Nel frattempo, però, c’è da registrare un primo effetto. La crescita dell’occupazione nel mese di novembre, rileva l’Istituto di statistica, è stata determinata dall’aumento dei dipendenti permanenti e degli indipendenti mentre, a sorpresa, sono calati i dipendenti con contratti a termine: 40 mila, infatti, i nuovi dipendenti a tempo indeterminato a ottobre dello scorso anno e 141 mila in totale nel 2015.

Carmela Adinolfi