La Cgia di Mestre pubblica nuovi dati sul fabbisogno delle imprese italiane (foto leonardo.economia.it)

L’Italia? Paese di cuochi, autisti e operai edili. È questo il nuovo profilo del lavoro che verrà, secondo gli ultimi dati resi noti dalla Cgia di Mestre, se è vero che le 10 professioni più richieste dagli imprenditori italiani sono nell’ordine: cuochi, camerieri, addetti alle pulizie, commessi, operai specializzati nell’edilizia, segretarie, autisti, tecnici amministrativi, esperti in marketing e metalmeccanici.

Dieci mestieri che coprono quasi il 70% del fabbisogno delle imprese, afferma la Cgia sulla base dei risultati emersi dall’indagine campionaria effettuata trimestralmente dall’Unioncamere – Ministero del lavoro e Sistema Informativo Excelsior.

Tra le figure maggiormente richieste si riducono quelle legate al settore manifatturiero. Nei primi 10 gruppi professionali, infatti, troviamo solo gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici, che occupano l’ultimo posto di questa graduatoria. Tolto il personale specializzato nell’edilizia (4/o posto), tutti gli altri mestieri sono poi riconducibili al settore dei servizi.

Nel primo semestre 2013 le nuove assunzioni previste dalle imprese private italiane dovrebbero sfiorare quota 330.000: 50.300 posti in meno (-13,2%) rispetto a quelli stimati nello stesso periodo del 2012. Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia, commenta così i numeri: “Dimostrano che non ci dobbiamo preoccupare solo dell’aumento della disoccupazione, ma anche della progressiva diminuzione del numero delle nuove assunzioni. E’ vero che si tratta di previsioni di assunzione, tuttavia il segnale appare abbastanza evidente. Le imprese sono sempre più in difficoltà”.

Davide Gangale