I lavoratori delle telecomunicazioni sono i maggiori beneficiari dell'aumento delle retribuzioni: + 3,5%.

I lavoratori delle telecomunicazioni sono i maggiori beneficiari dell’aumento delle retribuzioni: +3,5%.

Un più 1,3 per cento che vale un salto indietro di 32 anni. L’Istat aggiorna le cifre sulla retribuzione media dei lavoratori italiani e i dati relativi al 2014 segnano il minor rialzo dal 1982. Se a pesare sul dato complessivo è la situazione della Pubblica Amministrazione, con il rinnovo dei contratti bloccato dal 2010, sul fronte del lavoro privato i dati indicano un panorama diversificato. Sopra la media il rialzo dei salari per i lavoratori delle telecomunicazioni, che vedono la propria busta paga aumentare del 3,5%, seguiti dai dipendenti dell’industria della gomma e della plastica (2,9%). Crescite sotto la media e vicine allo zero si riscontrano nell’edilizia (0,5%) e nei trasporti (0,6%).

In generale, a incidere sul dato è la situazione contrattuale dei lavoratori italiani: il 55,5 per cento lavora con un contratto scaduto. Istat rivela che a dicembre 2014 erano ancora 37 i contratti di categoria in attesa di rinnovo, per un totale di 7,1 milioni di dipendenti. Tra questi, 2,9 milioni solo nel pubblico impiego.

Qualche speranza in più arriva dalle previsioni sull’applicazione del Jobs Act. Lo studio dell’azienda di consulenza finanziaria Prometeia, pubblicato il 29 gennaio, parla di 110 mila nuove assunzioni nel 2015 per effetto della nuova riforma del lavoro varata dal governo Renzi. Secondo Prometeia, al netto di «inattesi movimenti dell’offerta di lavoro», il tasso di disoccupazione dovrebbe quindi scendere al 12,8 per cento nel corso del 2015 a fronte del 13,4 per cento registrato nel 2014. Una notizia che tinge di rosa anche le previsioni sull’aumento del Pil. Secondo Prometeia, gli effetti del Jobs Act andranno a sommarsi ad una politica fiscale e creditizia meno restrittiva che consentiranno un incremento del prodotto interno lordo dello 0,7 per cento.

Nicola Grolla