Un momento del sit-in dei risparmiatori delle banche, a pochi metri dalla sede di Bankitalia (foto: Ansa)

Un momento del sit-in dei risparmiatori delle banche, a pochi metri dalla sede di Bankitalia (foto: Ansa)

“Chiediamo udienza al Papa per presentare le nostre sofferenze, dopo che, con un solo colpo di penna, sono stati cancellati i sacrifici di intere generazioni a 130 mila famiglie”. È arrivato sul tavolo di Papa Francesco il dramma dei risparmiatori delle quattro banche popolari:
Banca Marche, Popolare Etruria, CariChieti, CariFerrara. In una lettera a Sua Santità, il comitato Vittime Salva-banche e le associazioni dei consumatori sottolineano che “il salvataggio ad ogni costo delle banche sta facendo pagare il prezzo alla popolazione” e chiedono un risarcimento integrale delle loro perdite. Stesse proteste sugli striscioni e nei cori dei manifestanti raccolti davanti alla sede della Banca d’Italia per il sit-in organizzato da Adusbef e Federconsumatori: oltre al rimborso, i circa 200 risparmiatori hanno chiesto le dimissioni del governatore Ignazio Visco per il mancato controllo sulla situazione.

Incaricato di occuparsi dell’arbitrato sugli eventuali risarcimenti ai possessori di bond delle quattro banche salvate è Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione. Nel frattempo, un’altro istituto, Veneto Banca, ha votato la riforma dello statuto e la trasformazione in Società per azioni lo scorso 19 dicembre, come richiesto dal decreto del governo sulle banche popolari. Veneto Banca non sarà più una società cooperativa, ma procederà ad un aumento del capitale sociale e alla quotazione in borsa, con il pericolo di veder bruciato altro valore per gli azionisti. Un passo, quello dell’autoriforma, già fatto da Ubi Banca e che è previsto anche per altre dieci banche popolari con un fatturato maggiore di 8 miliardi di euro, pena il ritiro della licenza bancaria. Per il futuro, sono possibili numerose aggregazioni nel settore bancario: la più chiacchierata è quella di Ubi con il Banco Popolare, ma si ipotizza anche un coinvolgimento di banche non popolari ma che necessitano di maggiore solidità come Mps e Banca Carige.

Livia Liberatore