Ci sono 500 milioni di buone ragioni per un viaggio nei Paesi del Golfo Persico. Enrico Letta l’ha dimostrato martedì 4 febbraio, quando ha concluso a Kuwait City un importante accordo con il fondo sovrano del piccolo Paese arabo (Kia). Che investirà 500 milioni di euro proprio in Italia. “Sono soldi che serviranno a creare lavoro e a superare anche i problemi di credit crunch”, ha sottolineato il premier italiano. Gli arabi verseranno questi soldi nel Fondo strategico italiano, con l’obiettivo di “capitalizzare, rilanciare e aiutare le imprese italiane”. La firma dell’accordo andrà in porto a marzo, con la costituzione di una società comune a governance italiana, di cui Kia avrà il 20% e Fsi l’80%.
Enrico Letta come Ali Babà, “apriti sesamo” ed ecco schiudersi la caverna delle finanze. “La risposta migliore al disfattismo imperante del nostro Paese”, dice Letta. “Questa è la dimostrazione che fuori dall’Italia credono in noi, nella nostra stabilità e fiducia. Questo è un atto di politica interna, economica e industriale. Il Paese di oggi è il mondo, non si ferma ai confini nazionali”.
Letta risponde anche alle critiche di Giorgio Squinzi, che nei passati giorni aveva chiesto al governo di cambiare passo e accelerare sul versante delle riforme: “Spero che Confindustria accolga quello che è successo in questi giorni e dia segnali di fiducia e non solo di disfattismo”. Concluso il tour esotico (“Torno a casa stanco, ma con il sorriso sulle labbra: il governo sta ottenendo grandi risultati con grandi sforzi”), il premier è atteso alla riunione della direzione Pd giovedì 6 febbraio.
Francesco Paolo Giordano