Sei stanca della tua città e pensi sia ora di cambiare? Forse Londra è il posto che fa per te. Come riportato dall’Institute for Urban Strategies della giapponese Mori Memorial Foundation, nella sua classifica annuale del Global Power City Index (Gpci), la capitale inglese è infatti la metropoli più attrattiva del mondo. Non solo quest’anno in realtà: lo è stata negli ultimi dieci. Dal 2008, il report classifica le grandi città in termini di “magnetismo”, ovvero la loro capacità di calamitare individui e imprese da tutto il mondo. Inizialmente analizzava 30 metropoli, adesso il campione è di 48. I criteri su cui è stilata la classifica sono 70, divisi in 6 aree di interesse: economia, ricerca e sviluppo, interazione culturale, vivibilità, ambiente e accessibilità.

Grafico realizzato da Mori Memorial Foundation’s GPCI-2021 Report

La classifica – Se Londra è regina della classifica, le ancelle a farle compagnia sul podio rimangono invariate rispetto allo scorso anno: la capitale britannica precede ancora una volta New York e Tokyo. Tre città in tre continenti diversi. Nonostante la Grande Mela abbia ulteriormente migliorato i punteggi in economia e ricerca e sviluppo, entrambe aree in cui ha guidato la classifica per cinque anni consecutivi, la città ha avuto un calo per quanto riguarda l’accessibilità ed è addirittura scesa di sette posizioni per quanto riguarda la vivibilità, arrivando al 40esimo posto. È proprio su questo indicatore, invece, che la capitale giapponese costruisce parte delle sue fortune, guadagnando tre posizioni rispetto all’anno scorso: dalla dodicesima piazza è ora nona. Lo scatto più grande, però, Tokyo l’ha avuto nella flessibilità del lavoro, passando dal 41esimo al secondo posto.

Grafico realizzato da Mori Memorial Foundation’s GPCI-2021 Report

Appena sotto il podio si ritorna in Europa, dove Parigi vince la sfida delle capitali dell’Unione classificandosi complessivamente quarta. Dietro di lei, più distanziata del passato ma comunque stabile al quinto posto, un’altra roccaforte asiatica: Singapore. Per arrivare in Italia bisogna scorrere la classifica un bel po’: l’unica città del nostro Paese in gara è Milano. Nonostante il deludente 33esimo posto, che la rende l’ultima delle città europee in competizione, il capoluogo lombardo è però in risalita rispetto alla 39esima piazza dello scorso anno. Con 17 grandi città, il Vecchio continente si conferma il più rappresentato in classifica. A seguire ci sono Asia (13) e America (11). A proposito di quest’ultima, però, occorre segnalare che sotto la Florida sono presenti solo 3 metropoli, la prima delle quali, Buenos Aires, appare solo alla 40esima posizione. Se Sparta piange, però, Atene non ride: l’Africa ha in classifica solo Il Cairo, al 46esimo posto incastonato tra Jakarta e Johannesburg.

Grafico realizzato da Mori Memorial Foundation’s GPCI-2021 Report

Il Covid – Anche quest’anno, come nel 2020, il rapporto ha tenuto conto di 19 indicatori che si presume siano stati colpiti dal Covid e 4 aree specifiche di impatto della pandemia: restrizioni dei viaggi, attività commerciale, stile di lavoro e ambiente urbano. Molte città hanno sperimentato un calo internazionale dei viaggi aerei, anche a causa della chiusura dei confini. Quelle tradizionalmente al centro delle reti internazionali sono state le più colpite in termini di accessibilità e interazione culturale. La stessa Londra, nonostante la vetta della classifica, ha sofferto molto l’impatto del Covid. La sua accessibilità è diminuita rispetto allo scorso anno, così come il suo punteggio economico. Questo aspetto, però, potrebbe anche essere dovuto alle prime ripercussioni dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, dal momento che tutte le altre metropoli della confederazione hanno migliorato il loro punteggio in questo settore.

Grafico realizzato da Mori Memorial Foundation’s GPCI-2021 Report