diesel«Il vero problema è l’età media delle auto europee, non il diesel». Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fca, ha difeso così il motore alimentato a gasolio, sotto osservazione dall’Unione Europea per l’inquinamento che produce. Il tema era al centro della riunione dell’Acea, associazione delle case automobilistiche europee, che si è svolta il 4 marzo alla vigilia del Salone dell’auto di Ginevra, aperto al pubblico dal 5 al 15 marzo. Marchionne, nel suo discorso, ha aggiunto: «Sarebbe sciocco e sbagliato eliminare il diesel, perché il vero problema sono le auto Euro 0, 1 e 2 che circolano in Europa, che sono ancora troppe. Non è il diesel che deve pagare il prezzo di tutto».

L’amministratore delegato di Fiat Chrysler ha sottolineato che bisogna incoraggiare un uso maggiore dell’ibrido e delle alimentazioni alternative, ma non per questo il diesel va eliminato. Marchionne si è concentrato poi sui mercati: «Nei primi due mesi di quest’anno l’industria ha segnato i primi dati positivi e non vorrei che si caricasse di costi addizionali mentre si sta cercando di uscire dal pantano».

Anche Martin Winterkhorn, a capo della Volkswagen, si è schierato dalla parte del diesel, che sarà penalizzato dalle normative Euro 6 sulle emissioni di particolato e ossidi di azoto. Le nuove regole hanno spinto il sindaco di Parigi a ipotizzare una chiusura alle auto diesel nel centro città a partire dal 2020, anche se in Francia il 62 per cento delle auto hanno questo motore. Londra potrebbe seguire a ruota, e già si sta studiando, solo per i veicoli alimentati a gasolio, l’aumento del pedaggio per entrare in centro.

Cecilia Mussi