Sergio Marchionne, l'amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles

Sergio Marchionne, l’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles

Vetture, profitti e tasse, tutto in Italia. Lo ha annunciato il presidente del Cavallino, Sergio Marchionne, il 3 marzo, in occasione del salone dell’automobile di Ginevra. “La Ferrari è e resterà italiana”, ha poi aggiunto.

Secondo le dichiarazioni di Marchionne la  società holding avrà sede all’estero, forse in Olanda, e farà parte di Wall Street con una quota del 10%. Seguirà poi una riorganizzazione delle aziende operative come previsto dalla gerarchia interna. “Questo è il metodo con cui raggruppiamo le nostre attività”, ha ribadito l’ad della Ferrari.

A Ginevra Marchionne ha parlato anche di futuro. Ha detto di avere grande fiducia per la nuova Alfa Romeo e per il suv Levante di Maserati che entrerà in produzione a fine anno. Questi prodotti daranno la possibilità, se andranno bene, di procedere con nuove assunzioni. L’ad di Ferrari ha poi espresso, ancora una volta, la sua fiducia nel Jobs Act: “Credo abbia fatto molto per modernizzare il sistema di relazioni industriali nel nostro Paese”, ha detto. Il piano del governo per il sistema del lavoro, secondo Marchionne, farà tornare gli investitori in Italia dove senza il Jobs Act lui stesso avrebbe assunto, ma a condizioni molto diverse. Fondamentale dunque andare avanti. “Renzi continui a fare il suo lavoro. Ho preso parecchi insulti anch’io, non se ne preoccupi”, ha detto il manager che continua a sperare in una modernizzazione del lavoro in Italia.

Federica Villa