Fiat e Chrysler, ma anche governo e stabilità politica: sono questi i temi affrontati da Sergio Marchionne all’83esimo Salone dell’Auto di Ginevra. «L’incertezza politica crea incertezza nei mercati e questo non aiuta chi come noi deve vendere auto», ha dichiarato l’amministratore delegato dell’azienda torinese. «Un numero davvero grande di italiani ha chiesto con il voto un cambiamento. Se vogliamo ignorarlo la conseguenza sarà l’instabilità».
Necessità di “far ripartire la macchina”, ma anche preoccupazione per il futuro economico dell’Italia, viste le proposte dei neo eletti. «L’ingovernabilità non porterà al rinvio degli investimenti a meno che non ci sia una decisione drastica come l’uscita dall’euro. Abbiamo una grandissima opportunità – ha detto Marchionne – quella di trovare una soluzione che permetta al Paese di andare avanti. Non sono scelte facili, da italiano m’interessa che il Paese venga gestito, mi preoccupo della sua credibilità a livello internazionale».
Fortunatamente, continua Marchionne sulla situazione italiana, c’è Napolitano. «Ho una grandissima fiducia nel Presidente, che è riuscito a gestire nel 2011 una situazione estremamente difficile. Avremo bisogno di lui per gestire la prossima fase. Ha difeso l’Italia con la schiena diritta anche di recente quando il Paese è stato attaccato all’estero».
Le previsioni per il 2013 non sono certo rassicuranti: «Sarà come quest’anno, negativo, e il traino verrà dagli Usa». Usa che saranno fondamentali per i buoni risultati economici della Fiat: «Miglioreremo il risultato nel 2013 grazie in particolare alle vendite negli Stati Uniti, come abbiamo fatto nel 2012. L’obiettivo è vendere tra 4,3 e 4,4 milioni di vetture a fronte dei 4,2 mln del 2012». Sempre per quanto riguarda la Fiat, Marchionne prova a rassicurare i sindacati sul buon esito del rinnovo del contratto del gruppo, parlando di difficoltà non insormontabili. L’ad risponde anche a domande sul futuro degli investimenti a Cassino e Mirafiori: «L’importante è avere le idee chiare entro il 2013. Stiamo valutando quando, l’impegno è farli».
Anche per Alfa si prevede un futuro al di fuori dell’Italia. «Stiamo cercando di riposizionare il marchio Alfa Romeo fuori dall’Europa. Siamo a un punto di ripartenza», afferma Marchionne che, al termine della conferenza, ha presentato la nuova Alfa 4C con la quale il Biscione prevede di tornare negli Usa a fine 2013 dopo 25 anni. La nuova vettura sarà prodotta a Modena in 2.500 esemplari all’anno, di cui mille destinati all’Europa.
Angela Tisbe Ciociola