Sempre più difficile la vita dei pensionati italiani. Sono più di sette milioni quelli costretti a stringere la cinghia per arrivare a fine mese, con una pensione di meno di mille euro. Nel bilancio sociale dell’Inps si legge che solo il 24 per cento degli assegni pensionistici oscilla fra i 1000 e i 1500 euro. A beneficiarne pochi “privilegiati”, rispetto al 77 per cento che deve accontentarsi di soglie molto più basse. Il 17 per cento dei pensionati deve contare su un reddito mensile inferiore ai 500 euro.
Nel suo rapporto, l’Inps segnala anche che nel 2011, in media, il reddito pensionistico lordo che i vari enti previdenziali erogano ogni mese era di 1.131 euro. Nette le differenze fra uomini e donne: 1.366 euro per i primi, solo 930 per le seconde. Grande varietà nei dati anche a livello territoriale, visto che la pensione media al Nord tocca punte vicine ai 1.300 euro, mentre al Sud si ferma a 920 euro.
Eppure nel 2011 la spesa complessiva per le pensioni (inclusi gli assegni di accompagnamento per gli invalidi civili) è aumentata, raggiungendo quota 194,4 miliardi, in crescita dell’1,7 per cento rispetto al 2010. Le pensioni rappresentano l’88,5 per cento delle prestazioni complessive mentre quelle temporanee coprono il restante 11,5 per cento e sono pari a 25,1 miliardi, con un incremento del 3,5 per cento rispetto all’anno precedente.
Maria Chiara Furlò