Accelera il mercato europeo dell’automobile a febbraio: +4% rispetto allo stesso mese del 2017. Ma non tutti crescono: Fca frena e vende meno auto nel Vecchio continente: -4,4% su febbraio dello scorso anno. «Ottimi risultati di Alfa Romeo e Jeep», fanno sapere da Fca: il calo è infatti da attribuire a Lancia-Chrysler con un -42,2% su base annuale. E fra i Paesi in cui le vendite sono in calo c’è proprio l’Italia: quasi un punto percentuale e mezzo in meno dovuto anche «al clima di incertezza determinato da una campagna elettorale particolarmente difficile e dalle grosse incognite sulla governabilità del Paese», rende noto il Centro Studi Promotor.
Fca – In febbraio le immatricolazioni di Fiat Chrysler Automobiles nell’Europa dei 28 e nei Paesi Efta (Islanda, Norvegia, Svizzera) sono state 84.345, con una quota di mercato in contrazione al 7,3% dal 7,9. In picchiata i brand Lancia-Chrysler e Fiat (-8,8%), mentre reggono e anzi crescono Jeep (di oltre la metà) e Alfa Romeo (+17,1%). Le immatricolazioni nei primi due mesi del 2018 sono state quasi 170mila, con un calo di un punto percentuale e mezzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E la batosta si vede subito sui mercati finanziari, dove i titoli Fca hanno aperto deboli cedendo mezzo punto percentuale. I dati negativi sul mercato europeo arrivano all’indomani della conferma da parte di Fca di un ulteriore rallentamento produttivo dovuto alle giornate di cassa integrazione ordinaria per i 6.373 impiegati degli Enti Centrali di Mirafiori programmate per il 9, 26, 27 e 28 aprile.
Europa – Positivo il dato per il mercato europeo in generale, che vede una crescita del 4%. Lo rileva l’Associazione dei costruttori europei Acea. Le nuove immatricolazioni a febbraio sono state 1.159.039 (mentre l’anno scorso le nuove vetture avevano superato di poco quota 1,1 milioni). Nella sola Ue (esclusi quindi i Paesi Efta) il mercato e’ cresciuto del 4,3%. Si tratta del miglior risultato nei mesi di febbraio dal 2008, quindi del miglior dato da prima della crisi finanziaria. Accelerano quasi tutti i mercati, in particolare la Spagna cresce del 13%, la Germania di oltre il sette e la Francia del 4,3%. Male invece Regno Unito, che ha la maglia nera con un -2,8%, mentre l’Italia perde l’1,4%. «Nonostante questo calo», commenta il presidente del Centro Studi Promotor (struttura di ricerca specializzata sul mercato dell’automobile), Gian Primo Quagliano, «le immatricolazioni in Italia raggiungeranno nel 2018 quota 2.050.000 per arrivare a 2.200.000 nel 2019». Obiettivo? Trentotto milioni di vetture circolanti entro l’anno prossimo.