Nei primi undici mesi del 2020 immatricolazioni delle auto in calo del 26,1%. Sono i dati forniti dall’Acea, l’associazione dei costruttori europei di auto che certifica che fino a novembre – considerando oltre all’Unione Europea anche Regno Unito, Islanda, Svizzera, Liechtenstein e Norvegia – le immatricolazioni sono state quasi 11 milioni rispetto alle 14.5 milioni dello stesso periodo del 2019. Nell’Ue propriamente detta (senza il Regno Unito) il calo è stato del 25,5% e si è passati da 12 milioni a 9 milioni di auto registrate. L’Italia ha sofferto più della media con un calo del 29% (da 1.8 milioni a 1.25). Per il solo mese di novembre la contrazione europea è stata del 13,5% e in Italia dell’otto per cento. In questo mese  il gruppo Fca è riuscito a contenere le perdite al 4%, un calo inferiore a quello del mercato europeo perdendo solo il 4%. Ma il totale annuale del gruppo è in flessione del 28,7% rispetto al 2019 con la quota di mercato scesa dal 6% al 5,8%.

Germania più resistente  – Il Centro Studi Promotor sottolinea che in Europa occidentale «la pandemia ha fatto strage ovunque anche dell’auto» in quanto «tutti i marchi chiudono i primi undici mesi dell’anno in calo e la stessa situazione si registra analizzando l’andamento per paesi». Questo è vero in particolare per i cinque maggiori mercati in cui si concentra il 70,5% delle immatricolazioni: «Il risultato peggiore lo registra la Spagna che accusa una contrazione del 35,3% dovuto a cali per tutti i canali di vendita, con risultati meno gravi nel settore delle auto aziendali. Molto forte è anche la flessione del Regno Unito (-30,7%). Anche in questo mercato si nota una crescita dei veicoli elettrici o a basso impatto che è rilevante in termini percentuali ma in valori assoluti ha un’incidenza minima sull’andamento delle immatricolazioni. Terza tra i grandi paesi per entità del calo è l’Italia che accusa negli undici mesi una contrazione del 29%». Quarta è la Francia (-26,9%) mentre il miglior risultato lo fa registrare la Germania «che contiene le perdite al 21,6% grazie anche ad incentivi generosi».

I dati mensili – A novembre le vendite europee hanno registrato invece un calo inferiore, attestandosi al -13,5%. Tra i cinque paesi citati, maglia nera è stato il Regno Unito con un -27,4% seguito a poca distanza dalla Francia (-27%). Immatricolazioni giù anche in Spagna (-18,7%) mentre la Germania è riuscita a contenere la flessione entro i tre punti percentuali. Perdite contenute anche in Italia (-8,3%) rispetto a novembre 2019.

«Prospettive non positive» – Sempre secondo il Centro Studi Promotor, nel nostro Paese «le prospettive non sono positive. A fronte di un consuntivo 2020 che dovrebbe chiudersi con 1.380.000 immatricolazioni, le previsioni per il 2021 variano da 1.435.000 immatricolazioni senza lockdown ma con una terza ondata di contagi a 1.735.000 qualora non vi siano né lockdown né terza ondata e sia invece approvato il pacchetto di incentivi Benamati». Questa misura voluta dal capogruppo del Partito Democratico in Commissione Attività produttive prevede la conferma dell’extra bonus aggiuntivo di 2000 euro per veicoli elettrici e ibridi e la introduzione di un bonus di 1500 euro per gli euro 6 di ultima generazione. In entrambi i casi sarà necessaria la rottamazione e verrà richiesto uno sconto aggiuntivo di 2000 euro al venditore.

Panda e 500 – Proprio i modelli ibridi di Panda500 hanno ottenuto buoni risultati a novembre, confermandosi tra i più venduti in Europa nel segmento A (comprendente le citycar di piccole dimensioni) che è stato però tra i più penalizzati nella pandemia con un calo del del 37,8% annuo. La Panda ha ottenuto oltre 14.500 immatricolazioni (+3,8% rispetto a novembre 2019) occupando una quota di mercato di quasi il 20% (+4,2%) mentre sono state circa 13.500 le registrazioni della 500 (+6,7%) con una quota del 17,9% (+4,3%). Sempre a novembre bene anche Jeep, in crescita del 15,6% con una quota dell’1,3% (+0,3%), e Fiat che in Germania ha aumentato le vendite del 42,8% con una quota del 2,6% in crescita di 0,8 punti percentuali.