Una catena di montaggio robotizzata

Una catena di montaggio robotizzata

Meno 8,7 per cento. Il crollo del mercato europeo dell’auto non si ferma e a confermarlo arrivano i dati sulle immatricolazioni dei primi dieci gruppi industriali del settore. Lo conferma l’Acea (Associazione europea del produttori d’auto): a gennaio solo Bmw ha registrato un +6,4 per cento, collocandosi al settimo posto della classifica per numero di immatricolazioni. Nel complesso, quelle dei primi dieci gruppi sono calate appunto dell’8,7 per cento.

Il primo posto in Europa è occupato da Volkswagen. Ma neppure l’industria pesante tedesca sta vivendo la sua fase migliore: le vendite sono scese all’8,5 per cento su base annua. La Germania però confida di vendere 3 milioni di auto, necessarie alla tenuta del mercato.

A gennaio la Francia non è riuscita a invertire la tendenza negativa e perde nel complesso il 15,1 percento. I volumi di vendita sono scesi così ai livelli del 1997. PSA-Peugeot è il secondo produttore d’auto europeo.

In Spagna invece, dopo 30 mesi di cali continui della produzione, gli incentivi governativi sono riusciti a far registrare un +7 per cento. Nel complesso, però, i volumi sono tornati ai livelli di 25 anni fa. L’industria spagnola stata scavalcata dal Belgio e diventa così il quinto mercato d’Europa.

La Gran Bretagna, invece, ha fatto registrare un progresso a due cifre (+11,5 per cento), proseguendo il trend positivo degli ultimi undici mesi. Senza questo dato positivo i dati complessivi del mercato europeo sarebbero ancora peggiori. In positivo, ma con mercati molto più piccoli. anche i dati dell’Islanda e della Danimarca, rispettivamente +43,8 e +14,5 per cento. All’opposto la Grecia, dove la profonda recessione si riflette anche sull’auto: -34,5 per cento.

Per quanto riguarda l’Italia, l’industria automobilistica sta vivendo una situazione simile a quella francese, e ha registrato -17,6 percento di auto vendute. Per invertire la tendenza Romano Valente, direttore dell’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), non chiede una nuova serie di incentivi sulla rottamazione, ma confida che il nuovo esecutivo riduca la pressione fiscale sulle famiglie.

Vincenzo Scagliarini