Torna, anche se molto timidamente, l’amore degli italiani per la casa. Lo comunica martedì 4 giugno l’Agenzia delle Entrate: nel primo trimestre del 2013 il mercato immobiliare ha rallentato la sua caduta soprattutto nelle grandi città. Il trend negativo continua, insomma, ma meno accentuato che nel recente passato.
I primi tre mesi del 2013 hanno visto diminuire gli scambi nel settore immobiliare del 13,8 per cento. Un dato non entusiasmante, ma che fa ben sperare se confrontato con il calo registrato nell’ultimo trimestre 2012, quando il mercato era crollato del 29,6 per cento. A far ripartire, lentamente, il settore sono le grandi città, dove, a fronte del calo delle compravendite nel settore residenziale del 14,2 per cento, la frenata è stata più contenuta: 7,2 per cento.
Milano e Firenze sembrano guidare la lenta riscossa del mattone: rispettivamente meno 4,8 e meno 4 per cento rispetto al primo trimestre del 2012. Poi ci sono Torino e Palermo, dove il calo è intorno al 10 per cento. Quindi, Roma e Genova, dove le compravendite sono diminuite dell’11,1 per cento. La maglia nera spetta invece a Bologna, dove si registra un meno 12,4 per cento.
Sorprende invece, in positivo, il dato di Napoli (+ 14,3 per cento), condizionato però dal piano di dismissioni del patrimonio del comune avviato nel 2011 e che riguarda la vendita di oltre 13mila immobili di edilizia residenziale pubblica.
Quali i motivi di questa lenta ripresa? Secondo gli esperti dell’Agenzia avrebbero aiutato i tassi di interesse sui mutui, calati in conseguenza dell’abbassamento del costo del denaro dall’uno allo 0,75 percento deciso a luglio 2012 da Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea. Se davvero così fosse, si può ipotizzare che, a seguito dell’ulteriore taglio del tasso di interesse principale deciso a maggio di quest’anno dalla BCE (arrivato a uno storico 0,50 per cento), il mercato immobiliare potrà continuare nella sua lenta ripresa.
Francesco Loiacono