(ANSA/ HANNAH MCKAY)

Con un lungo comunicato interno firmato semplicemente “Mark”, il fondatore di Facebook licenzia 11 mila dipendenti, circa il 13 per cento del totale. Il maxi licenziamento arriva ad appena qualche giorno di distanza dai tagli effettuati da Twitter. Scelte e modalità discusse che derivano da diversi fattori e che portano verso quella che gli analisti definiscono una fase di tech austerity.

Meta Zuckerberg si chiede: “Come siamo arrivati fino a qui?”, poi, rispondendosi, deve ammettere l’errata decisione di aumentare gli investimenti all’inizio della pandemia. Se ogni scelta è una scommessa, quelle di Zuckerberg sono state fallimentari. Come ha dichiarato lo stesso CEO di Meta, decisivo è stato il crollo dei ricavi derivati dall’e-commerce, su cui ha ingentemente investito credendo che l’impennata derivata dal Covid sarebbe stata permanente. Ma anche alcuni fattori esterni hanno contribuito al declino: la crisi macroeconomica, la feroce concorrenza di TikTok e i cali delle inserzioni pubblicitarie. La decisione di ridurre l’organico, definita dal miliardario Zuckerberg come “uno dei cambiamenti più difficili nella storia di Meta”, era già stata anticipata la scorsa domenica dal Wall Street Journal. La notizia circolava fin da settembre, quando Zuckerberg confermò le indiscrezioni relative a imminenti tagli. Scelta difficile, dunque, ma non sorprendente: Meta ha perso nell’ultimo anno oltre il 70 per cento del suo valore in titoli.

Twitter – La piattaforma, acquistata da Elon Musk il 28 ottobre per 44 miliardi, ha dimezzato il personale, licenziando 3750 dipendenti. Anche in questo caso sono le perdite economiche a imporre il taglio: Twitter sta perdendo oltre quattro milioni di dollari al giorno. Musk, secondo quanto riportato dalla BBC, ha dichiarato di non essere certo del futuro finanziario della società e non esclude la possibilità di bancarotta.

Le modalitàZuckerberg non ha perso tempo e ha spiegato come avverrà il licenziamento: sarà una mail ad annunciare chi non è ritenuto essenziale. I dipendenti che lavoravano negli Stati Uniti avranno diritto a quattro mesi di stipendio, più due settimane per ogni anno di servizio, e sei mesi di copertura sanitaria. Rimosso fin da subito, invece, l’accesso alla maggior parte dei sistemi di Meta. A livello comunicativo ha però scelto uno stile compassionevole: nella circolare ha più volte chiesto perdono e ha ammesso le proprie responsabilità.
Musk ha offerto invece tre mesi di licenziamento, non si è scusato, e ha subito una class action presentata da un gruppo di ex-dipendenti. L’accusa rivolta contro il patron di Twitter è di non aver rispettato i 60 giorni di preavviso previsti per legge in caso di licenziamento. Gli ex-lavoratori affermano di aver appreso la notizia trovando i propri account bloccati.