In totale, l'Italia ha venduto 8 miliardi di titoli di Stato nell'asta di giovedì 12 febbraio

In totale, l’Italia ha venduto 8 miliardi di titoli di Stato nell’asta di giovedì 12 febbraio

L’Italia fa bottino pieno all’asta dei titoli di stato avvenuta giovedì 12 febbraio, con un totale di 8 miliardi di titoli venduti. La domanda d’acquisto dei titoli triennali a scadenza nel gennaio 2018 ha fatto registrare un calo del tasso d’interesse di 0,17 punti percentuali. Rispetto al mese di gennaio, il Tesoro ha collocato sul mercato 2,5 miliardi di Btp con un tasso d’interesse che è sceso dallo 0,61 allo 0,44 per cento, toccando il minimo storico.

Un dato che porta con sé due notizie positive. La diminuzione del tasso d’interesse indica la maggiore appetibilità dei titoli italiani sul mercato internazionale. Significa che è cresciuta la fiducia nella solvibilità dello Stato alla scadenza dell’obbligazione.

Ma il calo dei rendimenti è importante anche sul piano concreto, per le finanze pubbliche: per l’Italia vendere oggi btp con tassi più bassi significa spendere meno domani, per pagare gli interessi nei confronti di chi i btp li ha acquistati.

Una situazione positiva per le finanze italiane, che non si limita ai Btp triennali. Anche per i titoli a 15 anni, con scadenza marzo 2030, si è registrato un minimo storico, con un tasso d’interesse pari al 2,10 per cento. A metà strada si collocano le nuove obbligazioni a sette anni (scadenza aprile 2022), cedute con un tasso dell’1,23 per cento.

Una situazione positiva che, per il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è dovuta anche all’attenzione del governo sulla questione bancaria. «Il sistema è solido e – afferma il Presidente del Consiglio – dove ci sono sofferenze ci sono autorità di garanzia pronte a intervenire».

Nicola Grolla