Da Henri Bendel è già tutto pronto per la prossima campagna natalizia, che si preannuncia essere l’ultima. Il celebre inquilino della Quinta Strada, al servizio dell’alta moda newyorchese da 123 anni, uscirà di scena a gennaio 2019 insieme ad altri 22 negozi negli Stati Uniti. Sono le ennesime vittime della competizione esasperata nella distribuzione e della concorrenza dell’e-commerce che, dopo aver terremotato i grandi magazzini, arriva a lambire anche il regno del lusso.

La storia – Il cappellaio Henri Bendel, trasferitosi a New York dalla Louisiana, aprì il suo primo negozio nel 1895 nel Greenwich Village. Bendel ebbe poi l’intuizione di seguire l’espansione di Manhattan verso Central Park, si trasferì così sulla Cinquantasettesima Strada, a pochi isolati dal parco. Il negozio ha fatto la storia del lusso del secolo scorso: rese famosa la stilista francese Coco Chanel presso le donne americane, introdusse il concetto di boutique nel negozio e assunse l’allora giovane Andy Warhol come illustratore. Dopo essere stato comprato dal gruppo L Brands nel 1985, proprietario anche del marchio di lingerie Victoria’s Secret, il negozio vende solo borse e accessori. Presto sarà solo un ricordo.

 

Tempi duri per i negozi fisici – Secondo le ricerche dell’agenzia di marketing strategico Euromonitor i department store di lusso negli Usa hanno visto le loro vendite calare del 23% tra il 2012 e il 2017. L Brands ha deciso di chiudere tutti e 23 i punti vendita di Bendel nell’ambito di un piano di riorganizzazione che vuole potenziare le sue occasioni di crescita. L’attività di Bendel contribuisce al fatturato totale del gruppo per 85 milioni di dollari (74,8 milioni di euro) su un totale di circa 12,6 miliardi di dollari (11 miliardi di euro).

L’e-commerce negli Usa – La competizione serrata nel settore della distribuzione al dettaglio è incalzata anche dalla crescita del settore del commercio elettronico. L’istituto di statistica statunitense, lo US Census Bureau, aveva annunciato ad agosto che nel secondo trimestre del 2018 c’era stato un aumento del 3,9% delle vendite via internet rispetto al trimestre precedente, pari a 127,3 miliardi di dollari (112 miliardi di euro). Nel secondo trimestre dell’anno, il 9% delle vendite è stato realizzato tramite piattaforme di e-commerce, per una stima di 1327,9 miliardi di dollari (1168,55 miliardi di euro).

La situazione in Italia – Da noi i numeri sono più contenuti, ma in crescita costante. L’Osservatorio eCommerce B2c, promosso dalla scuola di management del Politecnico di Milano e dal consorzio del commercio elettronico italiano Netcomm, ha rilevato in una ricerca pubblicata a ottobre che il settore in Italia vale 27,4 miliardi di euro, il 16% in più rispetto all’anno precedente. Gli italiani si rivolgono a internet soprattutto per la tecnologia, mentre la moda e l’abbigliamento si fermano al secondo posto, seguite da arredamento e cibo.