barclays2“Fate più trading o trovatevi un’altra banca”. È il messaggio rivolto dalla banca inglese Barclays a circa settemila clienti. Il secondo gruppo bancario britannico vuole liberarsi di chi non fa operazioni di investimento, costringendolo a spostare altrove i propri soldi. Per lo stesso motivo il gruppo ha già tagliato oltre 17 mila clienti dal 2014 a oggi.

Una banca, come qualsiasi altra azienda, senza clienti muore. Ma la regola che spinge l’istituto di credito inglese a tagliare migliaia di clienti è una sola: il profitto. La colpa è dei tassi bassi sui depositi bancari, che non rendono profittevole tenere i soldi fermi. Così, le banche cominciano a ragionare adottando il principio del “meglio pochi clienti, ma buoni”.

L’obiettivo di Barclays è di concentrarsi su una clientela che faccia trading regolarmente e a tutte le migliaia di piccoli investitori istituzionali che scambiano azioni, titoli di stato e valuta la banca chiede di generare un ritorno minimo sul capitale del 10%. Altrimenti si è fuori. La volontà è di focalizzare sempre più l’attenzione sui clienti più grandi e profittevoli, quelli con molti capitali a disposizione, anche perché tutte le banche si stanno scontrando con le regole, sempre più restrittive, che le obbligano a un accumulo maggiore del capitale per proteggere se stesse dalle perdite nel caso una nuova crisi finanziaria le colpisca.

Ma la seconda più grande banca inglese non è né la prima né l’unica ad aver avviato uno screening della propria clientela. Deutsche Bank sta pensando di adottare la stessa soluzione per più di 3 mila dei suoi clienti. Mentre le americane Morgan Stanley e Jp Morgan hanno cominciato a dividere la propria clientela in diverse categorie, a seconda di quanto un cliente è più o meno profittevole per la banca.

E in Italia? Per il momento gli istituti di credito italiani non sembrerebbero voler adottare nessun tipo di provvedimento simile. Oltretutto, in questo momento, le banche italiani sono alle prese con problemi di capitalizzazione, che forse solo il decreto da 20 miliardi che il Governo sta per varare inizierà a risolvere. Prima di mettersi a selezionare la clientela sulla scala del profitto che può generare, le banche italiane devono riguadagnarsi la sua fiducia.