È stato firmato all’Aran (Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni) il rinnovo del contratto collettivo del comparto scuola per il triennio 2022-24. Gli aumenti in busta paga interesseranno 1 milione e 286mila dipendenti, di cui 850mila docenti, e saranno di circa 150 euro medi mensili per 13 mensilità, con punte di 185 euro medi mensili per gli insegnanti in base all’anzianità di servizio, e 240 euro per ricercatori e tecnologi. «È un risultato storico – ha rivendicato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara -. Gli stipendi erano fermi da molti anni, dal 2009 al 2018. Oggi diamo rispetto e dignità a chi lavora per l’istruzione dei nostri giovani». La richiesta dei firmatari (tutti i sindacati nazionali a esclusione di Cgil, come per il rinnovo del contratto dei lavoratori negli enti locali) però è che si avviino subito le trattative per il rinnovo del contratto 2025-2027. Oggi lo stipendio medio di un insegnante alla scuola infanzia e primaria è di circa 1.350 – 1.400 euro all’inizio della carriera e di 1.800 – 1.900 euro alla fine, quello di un insegnante delle medie oscilla tra i 1.400 e i 2.000 euro dall’inizio alla fine del percorso, mentre alle superiori dai 1.450 ai 2.000 euro.
Gli aumenti – Le retribuzioni saranno collegate al grado di scuola in cui si insegna e all’anzianità di servizio. Il quotidiano Il Messaggero ha simulato degli esempi delle nuove retribuzioni: un docente della scuola dell’infanzia o elementare, con un’anzianità di servizio dai 15 ai 20 anni, avrà un aumento di circa 132 euro al mese, mentre uno delle scuole medie con la stessa anzianità riceverà circa 145 euro mensili in più. Lo scatto successivo corrisponde a un’anzianità dai 21 ai 17 anni e darà diritto a un aumento di 156 euro lordi mensili, mentre a un docente con più di 35 anni in classe spetterà un incremento di 185 euro.
Il nuovo contratto consentirà anche il pagamento degli arretrati: «una tantum» di 1.948 euro per i docenti e 1.427 per il personale Ata. Sommata agli arretrati del prossimo contratto per il triennio 2025-2027 la cifra totale arriverà a 2.500 euro per i docenti (con un aumento di 416 euro lordi mensili) e 1.830 per il personale Ata (aumento di 303 euro lordi mensili).
Come si diventa insegnante – Dall’approvazione del nuovo sistema di formazione iniziale, il percorso per diventare docenti assomiglia più a una corsa a ostacoli. Il primo passo è conseguire una laurea magistrale o a ciclo unico nella disciplina che si intende insegnare, aggiungendo 60 crediti formativi (CFU) in ambito pedagogico, psicologico e didattico, spesso ottenibili solo pagando singolarmente i corsi necessari. Si accede così ai concorsi pubblici nazionali, che prevedono prove scritte e orali finalizzate a valutare competenze disciplinari e capacità didattiche. Una volta superato il concorso, l’aspirante docente entra in ruolo con un anno di prova e valutazione in servizio in una delle scuole indicate come preferenze, in base delle graduatorie. Solo al termine di questo percorso, e con esito positivo, si ottiene l’immissione definitiva a scuola.




