Olli Rehn, 51 anni, è commissario degli Affari economici dal 2010 e vice presidente della Commissione europea dal 2011

Come un passeggero che tocca terra dopo un volo turbolento, Olli Rehn può smettere di preoccuparsi per la tenuta della moneta unica. «Lo scorso anno avevamo la seria preoccupazione che l’euro potesse disintegrarsi, un anno dopo quel rischio è superato», ha detto il commissario Ue agli Affari economici durante il Brussels Economic Forum, annuale riunione che riunisce opinion makers, economisti e politici. Nell’edizione di quest’anno, tenutasi a Bruxelles il 19 giugno, Rehn ha esordito parlando proprio dello scampato pericolo – almeno per adesso – della zona Euro. I punti sottolineati sono tutti molto positivi.

«L’euro è salvo per tre ragioni. Prima di tutto, il meccanismo di stabilità europeo è finalmente operativo e ha aiutato a stabilizzare i mercati finanziari e delle obbligazioni. Secondo, l’economia europea è in una fase di riequilibrio. Le diseguaglianze tra i Paesi della zona euro sono state ridotte in modo significativo. La nostra politica è focalizzata su una crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro». Infine, conclude Rehn: «si sono fatti seri passi nell’integrare decisioni economiche e quelle politiche».

Rehn, che dal 2011 è anche vice presidente della Commissione europea, ha poi ricordato l’aggiunta, a breve, di un altro Paese alla Zona Euro. A partire dal 1 gennaio 2014, la Lettonia dovrebbe adottare l’euro al posto dell’attuale moneta, il lat. Secondo il New York Times, il Parlamento europeo dovrebbe ratificare la decisione entro il mese di luglio.

«Il desiderio della Lettonia di adottare l’euro è un forte segnale di fiducia nella nostra moneta unica. Chi dava l’euro per spacciato si sbagliava» ha commentato Rehn, che ha elogiato nel suo discorso la crescita economica del Paese Baltico. Dopo un momento di profonda crisi nel 2008, la Lettonia fa registrare il segno più da tre anni, con una crescita del Pil del 4,5 per cento nel 2012 e dell’1,2 a inizio 2013, mentre i Paesi della zona Euro hanno registrato, in media, una contrazione dello 0,2.

La Lettonia, che ha 2,2 milioni di abitanti distribuiti su una superficie grande più o meno quanto Piemonte, Veneto e Lombardia, sarà il diciottesimo Paese ad adottare la moneta unica europea.

Susanna Combusti