Vivere con una pensione inferiore a mille euro. Questa la realtà con cui nel 2011 il 44 per cento dei pensionati in Italia – all’incirca 7,4 milioni – ha dovuto scontrarsi. Il dato allarmante lo fornisce l’Istat il 17 aprile che certifica anche che per il 13 per cento – 2,2 milioni – l’assegno previdenziale, sempre per lo stesso anno, non ha superato i 500 euro.

Nel report “Trattamenti pensionistici e beneficiari” dell’istituto di statistica, firmato insieme all’Inps, viene anche chiarito che rispetto al 2010 i pensionati italiani sono scesi di 38mila unità, arrivando a 16,7 milioni. Rispetto al 2011 in media ognuno di essi ha avuto in più 486 euro, arrivando a percepire 15.957 euro. Ancora, quasi un pensionato su quattro può contare su due pensioni. Nello studio, infatti, si legge che il 67,4 per cento dei pensionati è titolare di una sola pensione, il 24,8 ne percepisce due e il 6,5 tre; il restante 1,4 per cento è titolare di quattro o più pensioni. Per quanto riguarda il rapporto tra i pensionati e la popolazione occupata, l’Istat rivela che nel 2011 ci sono stati 71 pensionati ogni 100 occupati.

Carla Cantone, segretario generale dello Spi-Cigl, ha così commentato i dati resi noti dall’Istat: “La condizione dei pensionati purtroppo è destinata a peggiorare ulteriormente perché su di loro pesano il fortissimo prelievo fiscale e l’iniquo blocco della rivalutazione annuale delle pensioni introdotto con la riforma Fornero”. Per Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, “la sostenibilità sociale del sistema deve essere la priorità assoluta che va affrontata ripristinando l’indicizzazione dei trattamenti al costo della vita e rivalutando le pensioni in essere, attraverso la valorizzazione degli anni di contribuzione effettivamente versata”.

Andrea Zitelli