L’interesse degli Stati Uniti per la Groenlandia non è una novità, ma con l’amministrazione Trump ha acquisito una rinnovata attenzione, soprattutto alla luce dei cambiamenti geopolitici e climatici che stanno rimodellando l’Artico. Non è solo una questione di risorse naturali. La regione è diventata un punto focale della sicurezza globale, per la sua posizione strategica e la crescente importanza delle rotte commerciali e difensive.
La sua posizione nell’Artico – La presenza militare americana in Groenlandia è storica, con la base spaziale di Pituffik (nella parte settentrionale dell’isola) che risale alla Seconda Guerra Mondiale. La base ospita 200 soldati americani e 450 tra forze alleate e contrattisti, ed è un elemento cruciale nel sistema di allerta precoce dei missili, oltre a svolgere attività di sorveglianza spaziale e di comando satellitare. Questo rende la Groenlandia un perno della sicurezza americana nell’Artico, soprattutto considerando che si trova a soli 1.500 km dal Polo Nord.
Le risorse minerarie – Secondo il Financial Times, sotto il suolo della Groenlandia si trovano giacimenti minerari di grande rilevanza, tra cui metalli rari e combustibili fossili. Tra questi, il litio, il grafite, il nichel, il ferro e il rame sono particolarmente importanti per la transizione energetica globale, poiché vengono utilizzati per la produzione di batterie per veicoli elettrici e in altre tecnologie verdi. In particolare, la Groenlandia è ricca di riserve di grafite, stimate in circa 6 milioni di tonnellate, una quantità sufficiente per soddisfare la domanda globale di batterie per auto elettriche fino al 2040. Inoltre, sono presenti 36,1 milioni di tonnellate di terre rare, risorse cruciali per contrastare il predominio della Cina, che attualmente ne fornisce oltre il 70% agli Stati Uniti e il 100% all’Europa. Se fosse sotto il controllo degli Stati Uniti, la Groenlandia permetterebbe a Washington di ridurre la propria dipendenza dalla Cina per queste risorse.
Il potenziale turistico e commerciale – La sua bellezza naturale, con i ghiacciai, i fiordi e i paesaggi incontaminati, ha un crescente fascino per i turisti, e in particolare per quelli che scelgono le crociere nell’Artico. Sebbene qui il turismo sia ancora di nicchia, l’aumento dell’interesse per la regione artica potrebbe trasformare l’isola in un’importante destinazione, contribuendo a far crescere l’economia locale.
Le reazioni internazionali – La Groenlandia è un territorio autonomo della Danimarca, e sebbene Copenaghen abbia chiarito che l’isola non è in vendita, ha manifestato disponibilità a collaborare con gli Stati Uniti per rafforzare la sicurezza nella regione. Le sfide legate alla difesa di un’isola vasta come la Groenlandia sono evidenti. Nel 2023, ad esempio, un incidente con una nave da crociera che si è arenata sulla costa orientale dell’isola ha mostrato la lentezza dei tempi di intervento delle forze di salvataggio danesi, impiegando ben quattro giorni per arrivare sul posto. In questo contesto, l’eventuale maggiore presenza militare statunitense in Groenlandia, o addirittura la creazione di una seconda base, potrebbe essere vista con favore da alcuni esponenti locali, che considerano la presenza americana come «rassicurante». Tuttavia, rimane la preoccupazione che un forte coinvolgimento degli Stati Uniti possa essere percepito come una forma di neo-colonialismo. Il governo danese ha programmato investimenti fino a 2 miliardi di dollari per migliorare la sua capacità di difesa nell’Artico, inclusi nuovi navi, droni e aerei militari F-35. Ma la Groenlandia non è solo un punto d’interesse per gli Stati Uniti. Altre potenze, come la Russia, stanno seguendo con attenzione le dichiarazioni di Trump. Il Cremlino ha già dichiarato che l’Artico rimane un’area di interesse strategico per la Russia, e il controllo della Groenlandia sarebbe, a suo modo, anche un tentativo di contenere l’influenza degli Stati Uniti nella regione. Anche la Cina ha dimostrato interesse per la Groenlandia, sebbene il suo approccio sia principalmente legato alla ricerca di accesso alle risorse naturali.