Refulling car tank on puming stationIl prezzo del carburante continua a calare, con benzina e diesel a segnare rispettivamente il 24° e il 21° passo indietro consecutivo. Le tariffe sono sensibilmente in ribasso anche rispetto alle ultime settimane del 2014, grazie ai valori minimi registrati per verde e gasolio che, nelle stazioni no-logo e full self h24, si attestano a 1,33 e 1,26 euro al litro.

Merito del petrolio ancora in calo. L’oro nero è sceso in tutto il mondo sotto i 45 dollari per barile Wti. Il West Texas Intermediate, un tipo di petrolio prodotto in Texas e utilizzato come parametro per i prezzi, ha toccato il minimo dal 2009 a New York, per chiudere poi a 44,94 dollari in Asia. Anche il Brent, il principale riferimento petrolifero a livello mondiale, è calato a 46,12 dollari. Quotazione più che dimezzata rispetto a quattro mesi fa, quando il prezzo superava i 100 dollari al barile.

All’origine della nuova svalutazione c’è il timore suscitato dalle affermazioni del ministro dell’Energia degli Emirati Arabi Uniti. Intervenendo a un forum sul settore petrolifero ad Abu Dhabi, il 13 gennaio, Suhail Mzroui ha annunciato che l’Opec «non è più in grado di proteggere il prezzo del petrolio». Il problema, ha accusato Mzroui, è la sovrapproduzione di petrolio e gas a basso costo negli Stati Uniti (più 66% negli ultimi cinque anni). Lo “shale oil”, ottenuto con l’innovativa tecnica del fracking attraverso perforazioni in territorio statunitense, ha depresso il prezzo del greggio. «Questo deve essere corretto», ha avvertito Mzroui, le cui dichiarazioni hanno spinto gli operatori a ulteriori vendite.

Il petrolio, che insieme al gas rappresenta la metà delle entrate russe, sta trascinando nella sua caduta anche il rublo, che ha toccato quota 65 sul dollaro e 77 sull’euro. La moneta russa continua a svalutarsi, cedendo un ulteriore 14 per cento rispetto alla valuta statunitense, dopo aver perso oltre il 40 per cento del suo valore nel corso del 2014. Sulla discesa del rublo pesano anche le voci secondo cui l’agenzia Standard & Poor’s potrebbe declassare il rating del Paese nei prossimi giorni.

Simone Gorla