Non c’è pace per l’economia italiana. Per il settimo anno consecutivo, il Pil del nostrio Paese è in calo. Un record storico negativo, segnato dal fatto che in poco più di quattro mesi, tra il primo e il secondo trimestre di quest’anno, il Pil è diminuito di mezzo punto percentuale. Ma è sulla lunga distanza che si misura la reale contrazione del prodotto interno lordo: la differenza con i primi tre mesi del 2012 è di 2,3 punti percentuali in negativo. Un dato che riporta il livello economico attuale a quello di dodici anni fa.

A rivelarlo è l’ultima stima preliminare dell’Istat, che riassume le cause di questo calo con “una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell’industria e dei servizi”, seppure quello dell’agricoltura risulti in aumento. Una tendenza contraria rispetto ad altri Paesi occidentali, il cui prodotto interno cresce dell’1,8% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito.

Carlo Marsilli