Oltre un quarto degli italiani sono a rischio povertà, ma potrebbero essere molti di più. I dati diffusi lunedì 10 dicembre dall’Istat nel rapporto Reddito e condizioni di vita, secondo cui più del 25 per cento degli italiani sono a rischio povertà, “non tengono ancora conto della difficile situazione del 2012”. Lo ha detto Enrico Giovannini, presidente dell’Istituto di statistica, ospite questa mattina della trasmissione “L’economia prima di tutto” su Radio Uno.

A pesare sulle sue previsioni è soprattutto il dato di ottobre relativo alla produzione industriale. Un dato “peggiore delle attese” per l’Italia, che dovrà affrontare il sesto trimestre consecutivo di recessione.

Molte famiglie “non riescono a far fronte a una spesa improvvisa, oppure non riescono a riscaldare adeguatamente il proprio appartamento e hanno tagliato i consumi alimentari”, ha detto Giovannini. Il rallentamento delle economie di Francia e Germania, poi, “preoccupa”, anche se negli Sati Uniti e in Cina ci sono “segnali di ripresa”.

Il rapporto dell’Istat, relativo al 2011, ha segnalato che il 28,4 per cento dei residenti in Italia sono a rischio povertà o esclusione sociale, con un aumento del 3,8 per cento sul 2010. In Italia questo dato è più elevato di 4,2 punti percentuali rispetto alla media europea, pari invece al 24,2 per cento.

Le notizie peggiori riguardano il Mezzogiorno. Secondo l’Istat, quasi un quinto di chi risiede nel Sud Italia è “gravemente deprivato” e si trova nell’incapacità di sostenere le spese per pagare bollette, affitto, mutuo, riscaldamento e per mantenere un’automobile.

Davide Gangale
Alexis Paparo