Un anno che vale quanto una finanziaria. Il 2012 di Prada si è chiuso con 3,3 miliardi di euro di ricavi. Un dato che per l’azienda fiorentina significa una crescita del 29 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2011. Segno che il lusso, quando poggia su un’azienda solida, non conosce crisi.
Ma l’espansione, per il gruppo di Miuccia Prada, non è soltanto economica, ma anche territoriale: nel 2012 sono stati aperti 78 nuovi punti vendita diretti, portando così il totale a quota 460.
Sembra non aver avuto ricadute negativa la decisione di dare una pesante sforbiciata ai saldi di fine stagione. Nonostante l’assenza dei ribassi, infatti, Prada ha chiuso il quarto trimestre con un +14 per cento. Gran parte del bottino viene dai negozi al dettaglio, che rappresentano l’82 per cento del fatturato del gruppo Prada. Proprio le vendite tramite canale retail sono cresciute di un terzo rispetto al 2011, mentre è meno forte l’aumento nei punti wholesale (cioè i punti vendita indiretti), che crescono solo del 6 per cento.
Se Prada fa la sua parte, altrettanto bene va la linea giovane Miu miu, creata nel 1993 e approdata l’anno scorso nel mercato cinese. E proprio nel continente asiatico si registrano gli aumenti più generosi: 33 per cento nell’area dell’Asia-Pacifico a cui si somma il 14 per cento del Giappone.
«In un anno caratterizzato da un contesto economico internazionale particolarmente difficile, il nostro gruppo ha fatto ulteriori importanti progressi nel suo cammino di crescita, consolidando la sua posizione di testa nel settore dei beni di lusso», ha commentato Maurizio Bertelli, amministratore delegato del gruppo e marito di Miuccia. Ma quali sono i segreti della holding fiorentina, che oltre a Prada e Miu Miu controlla anche i marchi di scarpe Car Shoe’s e Church’s? Per Bertelli, si tratta soprattutto di anticipazione stilistica al limite della preveggenza. «La forza dei nostri brand, la nostra capacità di interpretare e anticipare i trend di mercato e la nostra rete retail globale continuano a formare la base per la nostra strategia di crescita a lungo» ha spiegato l’ad.
Forse una piccola parte in quel vertiginoso aumento di ricavi l’avrà fatta anche il testimonial di Prada uomo per la stagione 2012: l’attore americano Michael Pitt. E chissà se Benicio Del Toro, nuovo prescelto di Miuccia, saprà fare altrettanto bene nell’anno in corso.
Susanna Combusti