Grafico crisiUn  balzo indietro di 26 anni per i redditi pro capite, quindici per i consumi. L’Italia del terzo millennio è un Paese in cui muoiono 100mila imprese all’anno e la pressione fiscale raggiunge il 56%. E’ quanto è emerso questa mattina nella conferenza annuale di Rete Imprese Italia, l’unione delle cinque organizzazioni commerciali più importanti d’Italia (Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti). Secondo le analisi della Rete, dall’inizio della crisi nel 2007 i redditi degli italiani sono velocemente tornati ai livelli del secolo scorso, quando il dato nel 1986 era di 16.955 euro. Cifre accompagnate dall’asfissia del settore imprenditoriale, dove nel 2012 si registra la scomparsa di 100mila tra aziende artigiane, servizi di mercato e settore manifatturiero e costruzioni. In un anno che ha segnato -4,4% dei consumi reali procapite e una flessione dell’1,4% per l’anno in corso, con un balzo indietro di 15 anni.

La Rete ha inoltre stimato che nel 2013 la pressione fiscale effettiva salirà di quasi un punto percentuale, raggiungendo quota 56,1%, rispetto al 46,3% di quella apparente.