Il Pil aumenta solo in agricoltura che nell'intero 2013 fa registrare un aumento nel valore aggiunto dello 0,3

Il Pil cresce solo in agricoltura, che nell’intero 2013 fa registrare un aumento nel valore aggiunto dello 0,3 %

Un piccolo barlume di recupero per il Pil italiano, ma il 2013 è stato comunque un anno drammatico per l’economia nazionale. Con l’eccezione dell’agricoltura. Secondo i dati finali pubblicati dall’Istat, il prodotto interno lordo è salito dello 0,1% nel quarto trimestre dell’anno, come atteso dagli economisti. La variazione tendenziale, però, segna una contrazione dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2012. Se nell’intero 2013 il Pil è diminuito dell’1,8%, per il 2014 le previsioni dell’Unione Europea lasciano comunque intravedere una modesta risalita: più 0,6%. Stime condivise dal nuovo Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

Il cauto ottimismo di Bruxelles per il 2014 si fonda proprio sulla performance economica italiana degli ultimi mesi del 2013. Gli investimenti fissi lordi sono infatti aumentati di quasi un punto percentuale, ma i consumi interni sono rimasti sostanzialmente invariati, confermando la stagnazione in atto della domanda interna nel nostro Paese. Le importazioni sono aumentate dello 0,2%, le esportazioni dell’1,2%. Il valore aggiunto ha segnato una variazione congiunturale positiva nell’agricoltura (0,8%) e nell’industria in senso stretto (0,1%), nulla nei servizi e negativa (-0,7%) nelle costruzioni.

Nel confronto con il 2012, il valore aggiunto è diminuito in tutti i comparti ad eccezione dell’agricoltura, che nell’intero 2013 ha fatto registrare un aumento nel valore aggiunto dello 0,3%. E’ l’effetto dell’ampio balzo positivo (+1.8%) messo a segno nel quarto trimestre, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore aggiunto dell’agricoltura italiana torna a salire dopo due anni consecutivi in calo, anche se rimane sui valori più bassi da dieci anni a questa parte, per un totale assoluto di 26,98 miliardi di euro.

Davide Gangale