La low-cost più famosa del mondo, per una volta, fa le cose in grande. Con l’accordo siglato a New York il 19 marzo, che prevede l’arrivo entro il 2018 di 175 nuovi Boeing 737 per la cifra di 15,6 miliardi di euro, Ryanair ha concluso l’ordine più costoso di sempre da parte di una compagnia europea.
Protagonisti delle trattative sono stati Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, e Ray Conner, presidente della divisione civile di Boeing. O’Leary, che ha fatto del prezzo a buon mercato una filosofia di vita e un dogma economico, questa volta ha deciso di affidarsi alla qualità. La Boeing Company, che fornirà i nuovi velivoli alla compagnia dublinese, non è certo l’ultima arrivata sul mercato. Con un fatturato annuo di 6,73 miliardi di dollari nel 2011 (e un utile netto di oltre 4), la Boeing, sede a Chicago e impianti sulla costa occidentale, a Seattle, è la prima costruttrice di aeromobili civili al mondo, seguita dall’europea Airbus.
Il Boeing 737, ordinato da O’Leary, è l’unico modello di aeromobile utilizzato dalla Ryanair. Ripetitivi ma fedeli, insomma, e soprattutto oculati: uno dei vantaggi del modello 737 è quello di avere un ottimo rendimento sul medio e breve raggio (cioè le tratte più effettuate da Ryanair). La compagnia di Dublino non è l’unica ad avere un debole per il 737. Fedeli al piccolo aeromobile (che trasporta fino a un massimo di 189 passeggeri) sono anche le compagnie americane, la Southwest, Continental e American Airlines. Diverso discorso per Alitalia. Dopo aver utilizzato per anni l’MD80, la compagnia di bandiera è passata a metà degli anni Novanta al Boeing 777, un aereo di linea a lungo raggio capace di trasportare fino a 300 passeggeri (o 400 in alcune versioni di aeromobile) e con un’autonomia di 14,305 chilometri.
Il record mondiale di spesa, in fatto di aereo-shopping, va all’indonesiana Lion Air, che ha concluso, appena 24 ore prima di Ryanair, un accordo ancora più costoso con Airbus, ordinando 234 nuovi A320 per la cifra di 18,4 miliardi di euro.
La risposta di Michael O’Leary alle spese pazze degli orientali è però di tutto rispetto (sono pur sempre 15,6 miliardi di dollari) e punta verso un obiettivo ben preciso, cioè conquistare fette sempre più larghe sul mercato europeo e internazionale. Con l’arrivo dei nuovi 737, la flotta di Ryanair arriverà a 400 aeromobili e la quota di passeggeri fissata per il 2018 è di 100 milioni l’anno. Nel 2010 il bilancio di passeggeri è stato di 72 milioni. Ma su Ryanair, all’epoca dell’intervento di O’Leary, che ristrutturò e risanò l’azienda, volavano pochissime persone. Nel 1995, quandò l’azienda festeggiò il decimo anniversario dalla nascita, erano a malapena 2 milioni i passeggeri passati su un aero blu a strisce gialle.
Ma O’Leary ha grandi progetti. E poco importa se, nel frattempo, la compagnia dublinese è nel mirino dell’Unione Europea (che di recente, a febbraio, ha bloccato l’acquisizione di Aer Lingus da parte di Ryanair per scongiurare il pericolo monopolio) e se il suo amministratore delegato, O’Leary, è iscritto nel registro degli indagati della Procura di Bergamo per una presunta evasione fiscale di 12 milioni di euro.
Susanna Combusti