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Smartphone e tablet tra le voci di spesa più comuni degli italiani secondo l'Istat

Come cambiano i prezzi al consumo? Come cambia, di conseguenza, l’inflazione? Per capirlo bisogna indagare sui beni e i servizi più acquistati dalle famiglie italiane. Tra questi, guadagnano posizioni soprattutto i beni tecnologici, cellulari intelligenti e tablet.

A partire dal 1999 il cosiddetto “paniere” dell’Istat viene aggiornato ogni anno. E, al di là dei calcoli statistici, il paniere è soprattutto uno specchio dei cambiamenti nelle abitudini dei consumatori, e dei prodotti che vanno (o non vanno) per la maggiore. La lista del 2013, appena resa nota dall’Istat, risulta più ricca di voci e più tecnologica. Il totale è di 1.429 prodotti (erano 1.383 nel 2012), aggregati in 603 posizioni rappresentative (erano 597).

Smartphone e tablet pc, che ora comprendono i phablet – fusione tra smartphone e mini tablet – sono sempre più rappresentati. Anche i tablet trasformabili, utilizzabili come notebook, vedono confermato il loro successo, mentre escono dal paniere i netbook, a quanto pare ormai superati. Tra le altre voci non confermate i diari-agenda, che rappresenta sia l’agenda professionale sia il diario scolastico, forse sostituiti dalle più pratiche funzioni “note” e “promemoria” proprio degli smartphone.

Non è un segno dei tempi, ma delle leggi che cambiano, un’altra novità: esce dalle voci di spesa degli italiani anche la mediazione civile, non più obbligatoria dopo la sentenza della Corte costituzionale del 24 ottobre 2012. Nuovi ingressi, invece, nel campo dell’energia pulita e delle bevande energetiche. Entra a far parte del paniere il gas metano per autotrazione, che suggerisce una maggiore attenzione da parte degli italiani per l’ambiente (e per il portafoglio: un pieno di metano costa circa 10 euro). La ‘new-entry’ del drink energetico, bevanda utilizzata per reintegrare sali e vitamine, potrebbe suggerire l’affermarsi di una routine sportiva.

Lucia Maffei