Giovane, napoletano, una vita nel mondo dell’auto. Tra Italia e Stati Uniti, un’esperienza di 25 anni nel gruppo Fca (Fiat Chrysler Automobiles). Alla fine, chi lo dava in pole position da mesi non ha sbagliato: per succedere a Carlos Tavares, John Elkann ha scelto Antonio Filosa. Il nuovo stratega di Stellantis, 51enne, sarà operativo dal 23 giugno e avrà il compito di affrontare la crisi del mercato di settore e rilanciare l’azienda. «Antonio si è distinto rispetto agli altri ed è stato scelto all’unanimità per l’incarico grazie alla sua profonda conoscenza di Stellantis, alle sue elevate capacità manageriali e alla sua vasta esperienza nel settore – ha dichiarato Elkann –. Condivide con noi la convinzione secondo cui collaborazione e responsabilità sono fondamentali per una crescita costante».

Antonio Filosa in visita nello stabilimento di Mirafiori (Photo credit: Ansa/Ufficio Stampa Stellantis)
Chi è Filosa – Nell’azienda di cui terrà le redini, Filosa ci è cresciuto. È entrato in Fiat nel 1999. Prima, gli studi superiori a Ostuni, dove la famiglia si era trasferita per motivi di lavoro del padre, poi la laurea in ingegneria al Politecnico di Milano. Da lì, l’ascesa e gli incarichi in giro per il mondo e in particolare in Sud America. In Brasile, per esempio, ha fatto aprire una fabbrica a Pernambuco, cruciale per le vendite di Fiat. Negli ultimi mesi, poi, ha preso il comando del gruppo in Nord America, dove ha gestito il marchi Jeep e Ram. Tutto, in un periodo di grande difficoltà sul mercato d’oltreoceano, sia a causa della precedente gestione Tavares che dei dazi imposti da Donald Trump sulle automobili. Filosa conosce bene il mercato americano e, probabilmente, darà continuità al suo lavoro.
Le sfide del futuro – Nel frattempo, però, bisogna raddrizzare i bilanci. Nel 2024, le vendite Stellantis sono calate del 15% e i profitti del 70%. Ed Elkann ha scelto Filosa per cambiare marcia. C’è da saldare l’unità interna e per farlo è necessario dialogare con gli operai, ma vanno anche tenuti buoni rapporti con governi e investitori. E la lista di compiti da assolvere è lunga. Rimangono da sciogliere anche il nodo Maserati, di cui nel primo trimestre del 2025 sono state prodotte solo mille auto, e la questione dell’addio al progetto di sole auto elettriche entro il 2030. Questione spinosa, anche perché su quel tipo di mercato incombe la concorrenza di Tesla, Byd e Toyota. Il 29 maggio, Filosa ha fatto visita allo stabilimento di Mirafiori, a Torino, dove si producono la Fiat 500 elettrica e i prototipi della 500 ibrida. Dal punto di vista del prodotto, tra le sfide più imminenti ci sono proprio il lancio di questo modello – previsto a fine anno – e delle nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia. «Ho questa azienda nel sangue e non potrà essere più orgoglioso dell’opportunità che mi è stata data. Sono ispirato ogni giorno dall’immenso talento e dalla passione delle nostre persone – ha affermato il nuovo amministratore delegato –. Abbiamo i brand migliori e più iconici della storia dell’automobile e una tradizione di innovazione lunga oltre 100 anni. Questa storia, unita al nostro impegno verso i clienti, è la chiave del nostro futuro».