inpsUna busta arancione, non di carta, come quella svedese a cui si ispira, ma virtuale. Dal primo maggio 2015 i contribuenti italiani trovano sul portale dell’Inps il servizio di previsione della loro pensione. E dall’inizio del mese gli accessi alla sezione dedicata del sito sono stati 400 mila, soprattutto giovani, preoccupati per il loro futuro post lavorativo. Il presidente dell’Inps Tito Boeri ha parlato dei primi dati dell’iniziativa “La mia pensione” la mattina del 12 maggio 2015 a Napoli in apertura della Giornata della Previdenza. «Sono cifre incoraggianti che ci spingono a continuare sulla strada della trasparenza», ha detto il numero uno dell’Inps in Piazza del Plebiscito. Il passaggio dal metodo retributivo al metodo contributivo ha reso molto meno immediato il sistema di calcolo di importo e tempi dell’assegno previdenziale. E i governi degli ultimi vent’anni non hanno fatto molto per informare i contribuenti: «Il timore della politica era di perdere voti per le eventuali proteste che ne sarebbero derivate», ha aggiunto Boeri.

Al momento possono richiedere il Pin e accedere al servizio solo i dipendenti sotto i 40 anni, ma nei prossimi mesi l’opportunità sarà offerta anche ai lavoratori più anziani. Nel 2016, poi, potranno calcolare online la loro pensione tutti i dipendenti, anche quelli pubblici. Il sistema tiene conto dell’inflazione e del Pil. Assomiglia, quindi, più a una previsione orientativa che a una precisa valutazione, utile comunque per orientarsi nell’incertezza del periodo. Controllo dei contributi versati, confronto tra retribuzione e pensione e data di pensionamento i dati più interessanti per i pensionati di domani. Vengono considerati anche gli effetti dell’eventuale perdita del posto di lavoro.

L’informazione pensionistica serve anche a cambiare l’atteggiamento dei contribuenti nei confronti delle trattenute previdenziali in busta paga. «Spesso i contributi vengono percepiti come un prelievo, una tassa sui redditi, ma è un errore. Rappresentano una forma di risparmio, di consumo differito, rimandato nel tempo», precisa Boeri.

Lara Martino