Dopo anni di vendite a rilento, per il comparto automobilistico in Europa sembra essere arrivata la ripresa. I primi dati del 2014 mostrano un’accelerazione del 5,5 per cento rispetto al gennaio scorso, con all’attivo 935.640 vetture immatricolate. Ma non sono l’Italia e il gruppo Fiat a guidare la ripresa.
È l’Acea, associazione europea dei costruttori nel mercato unico, a rivelarlo. Nella maggior parte dei 28 Paesi Ue e per i membri dell’Efta, Associazione europea di libero scambio, i risultati delle quattro ruote registrano il segno più. Sono 23 Paesi su 30 a segnare la svolta. E nei 5 mercati principali i dati sono incoraggianti. Regno Unito e Spagna incrementano le vendite del 7,6 per cento, la Germania è al + 7,2, mentre in Italia la crescita si attesta sul 3,2 per cento con 117.802 auto e la Francia in coda è allo 0,5 per cento in più.
Sono Volkswagen (+8,9%), PSA Peugeot-Citoren (+7.4%), Renault (+13,4%)e Ford (+9,5%) a fare da apripista alla stagione di recupero. Il gruppo Fiat registra invece una flessione del 2,1 per cento con 58.619 auto. Fiat Chrysler Automobiles si consola comunque nei mercati minori. In Svizzera (+9,9%), Irlanda (+95,4%), Svezia (+22,4%) e Romania (+62%) il marchio di Torino spinge. Buoni risultati anche nei “major market”, dove le vendite di Fiat sono cresciute più dei rispettivi mercati in Francia (+1,3%), nel Regno Unito (+25,4%) e in Spagna (+30,5%). Più in generale Fiat detiene una quota di mercato del 6,2 per cento nel mercato europeo, in calo di 0,4 punti percentuali.
Tutt’altra luce prendono i dati considerando anche il periodo per-crisi. I volumi di vendite sono i secondi più bassi dal gennaio 2003, da quando Acea ha presentato le rilevazioni.
Silvia Ricciardi