Straordinario balzo in avanti per Tesla. L’azienda automobilistica americana ha sfondato il muro dei 100 miliardi di dollari di ricapitalizzazione (la somma delle azioni di mercato emesse), diventando così la seconda casa mondiale per valore, superando il colosso tedesco Volkswagen. La cifra raggiunta a Wall Street ha toccato precisamente i 103,12 miliardi di capitalizzazione, con azioni schizzate a 572,11 dollari. Un traguardo che fa sorridere l’economia americana, soprattutto dopo le recenti minacce di Donald Trump di porre dei dazi sulle vetture europee, e il mercato delle automobili elettriche in continua espansione.
Il boom – Tesla, rispetto allo scorso ottobre, ha più che raddoppiato il valore delle sue azioni (122%) e di oltre il 4% soltanto nella giornata del 22 gennaio, quella dello storico sorpasso sulla Volkswagen. Eppure, la quantità di macchine vendute presenta ancora delle enormi differenze in favore dei tedeschi: circa 11 milioni di vetture, una cifra di 30 volte superiore a quella dell’azienda di base a Palo Alto. La produzione della casa tedesca supera anche quella della Toyota, che conserva però nettamente il suo primato con un valore di mercato di 230 miliardi. Irraggiungibile, almeno per ora. Secondo alcuni analisti, la crescita di Tesla è dovuta all’apertura di un nuovo impianto a Shanghai, che ha consentito il raggiungimento degli obiettivi di produzione prefissati: 367.500 auto nel 2019, il 50% in più rispetto all’anno precedente. La penetrazione nel mercato cinese è ciò che potrebbe far proseguire l’ascesa della casa presieduta dal Ceo Elon Musk, il primo a sperare che il valore di mercato si mantenga sopra i 100 miliardi. Secondo quanto stabilito dal consiglio di amministrazione nella stesura del proprio piano decennale, Musk, che non ha uno stipendio fisso ma possiede il 20% delle azioni del gruppo, può ottenere enormi bonus a seconda del raggiungimento di alcuni risultati. E mantenere la capitalizzazione oltre le tre cifre per almeno sei mesi gli garantirebbe di ottenere opzioni in azioni per un valore potenzialmente superiore a 55 miliardi di dollari nel prossimo decennio.
Il nuovo modello – Lo sviluppo di Tesla non passa solo dal mercato cinese. Nei prossimi mesi dovrebbe debuttare la nuova Tesla Model Y, un SUV interamente elettrico inizialmente previsto per l’autunno 2020, ma i cui primi modelli potrebbero essere consegnati già a febbraio. Una testimonianza di come i processi produttivi dell’azienda si siano velocizzati. Processi produttivi destinati a espandersi anche in Europa, con l’annuncio, lo scorso agosto, dell’apertura di una Gigafactory, la fabbrica di batterie alimentate a energia solare ideata da Musk, a Berlino, nella zona vicina al nuovo aeroporto. Segnali di un’azienda ambiziosa e destinata a non fermarsi.
Gli elogi di Trump – Anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è congratulato con Elon Musk in modo molto enfatico, dichiarando come si tratti di «uno dei più grandi geni americani». Curioso che i grandi traguardi di Tesla siano arrivati parallelamente alle minacce dell’inquilino della Casa Bianca, durante il World Economic Forum di Davos, di mettere dei dazi sulle automobili europee nel caso in cui gli Stati Uniti e l’Unione Europea non dovessero raggiungere un accordo commerciale. Difficile immaginare a breve un futuro di sole automobili elettriche, ma la Tesla può comunque vantarsi di aver raggiunto un valore superiore a quello complessivo di storici gruppi come Ford e General Motors.