Via libera al contante secondo quanto annunciato dalla premier Giorgia Meloni nel giorno della fiducia in Parlamento. A far discutere è la proposta sull’aumento al tetto del denaro liquido depositata dal deputato leghista Alberto Bagnai, che vedrebbe salirebbe la soglia massima a 10mila euro. Un “regalo agli evasori” secondo l’opposizione, che al Senato cita un rapporto della Banca d’Italia dello scorso ottobre nel quale si individua un nesso tra utilizzo della cartamoneta e aumento dell’economia sommersa. Anche quella criminale.

Il rapportoLo studio Pecunia Olet: Cash usage and the Underground Economy, a cura di Michele Giammatteo, Stefano Iezzi e Roberta Zizza per la pubblicazione “Occasional Papers” di Bankitalia, parla chiaro: l’aumento delle transazioni in contante favorisce l’incremento dell’economia illegale. Numeri alla mano, il rapporto individua come a un aumento dell’1% dell’utilizzo di contante corrisponda un aumento del nero tra lo 0,8 e l’1,8%.

Il metodo di analisi – Sotto osservazione le imprese locali italiane, protagoniste dello studio. Prendendo a esame un dataset che combina le informazioni dell’Unità di Intelligence Finanziaria (UIF) italiana sul riciclaggio di denaro con le stime ufficiali sull’evasione fiscale delle imprese, il paper individua che un incremento nell’utilizzo dei contanti si traduce, da parte delle aziende, in una tendenza a non dichiarare in modo trasparente il loro reddito. Lo studio in questione è un’analisi empirica che utilizza due differenti strategie statistiche ma è basato su un campione di aziende limitato.

Se il tetto sale –  L’ultima volta che è successo è stato nel 2016 quando il governo Renzi, con la legge di Stabilità, ha fatto salire il tetto contanti a 3000 euro. Se il tentativo della misura era quello di sostenere la domanda e stimolare i consumi, l’effetto collaterale, secondo Bankitalia, è stato però quello di rimettere in circolazione denaro proveniente dall’economia sommersa. Il rapporto sottolinea che “il livello di utilizzo dei contanti non è uniforme nel paese” e che è maggiore laddove l’economia sommersa già prolifera. Un aumento del tetto contante risulterebbe quindi favorevole per il consolidarsi di ambienti illegali.

Bankitalia

Il palazzo della Banca d’Italia

La critica di Meloni – La premier non è convinta. Secondo Meloni non esistono infatti  “prove scientifiche” che confermano il nesso di causalità tra utilizzo di contanti, evasione fiscale e criminalità. Non solo. Nel confermare l’intenzione di voler introdurre l’aumento del tetto contante nella prossima Legge di Bilancio, la neoeletta presidente del Consiglio fa riferimento alle parole dell’economista Piercarlo Padoan, ministro di via XX Settembre nei governi Renzi e Gentiloni, per ricordare che “ci sono Paesi in cui il limite non c’è e l’evasione è bassissima”. L’eco di Palazzo Koch però resta e il paper di Bankitalia conclude confermando che “sebbene le metodologie adottate presentino alcuni limiti, il lavoro mostra che le restrizioni all’uso del contante possono essere efficaci nel contrasto all’evasione fiscale”.