Il 13 dicembre la Fed. Il 14 Bce e Bank of England. Settimana di decisioni sui tassi di interesse per le banche centrali. L’istituto governato da Jerome Powell ha lasciato i tassi fermi da luglio nel range 5,25-5,50%, ai massimi da 22 anni. Oggi è attesa la scelta di Christine Lagarde, che dovrebbe confermare l’attuale 4,5% dopo 10 aumenti consecutivi, mentre da Londra . Un mese positivo quello sui mercati, complice un’inflazione che rallenta: 3,1% negli Usa e 2,4% in Europa. Il clima di fiducia si riflette sul fronte obbligazionario, con il calo dei rendimenti dei titoli di Stato: Btp a 10 anni al 3,78%, Bund tedeschi al 2%.
Gli Usa – L’economia americana cresce. Non è però ancora tempo di cantare vittoria secondo il presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Ecco perché i tassi, se non sono stati aumentati, comunque non sono diminuiti: «L’inflazione sta scendendo ma i prezzi non scendono», ha detto in conferenza stampa. L’obiettivo della Fed (e anche della Bce) rimane quello di un’inflazione al 2% e le previsioni vanno verso questa direzione: la componente core, quella cioè depurata dai prezzi energetici e alimentari, punta verso un 2,4% a fine 2024. «Eventuali nuovi rialzi dei tassi non sono probabili ma neppure esclusi», commenta Powell. La Fed aspetta «una recessione» per iniziare a scendere sotto il 5,25-5,50%. Recessione che però potrebbe non arrivare, visto che si attende un Pil americano per il 2024 al +1,4%.
L’Ue – Nel Vecchio Continente, la decisione della Banca centrale svizzera è già arrivata. Tassi fermi all’1,75%. Idem per la Banca d’Inghilterra, ferma al 5,25%. Il 14 dicembre si attende la scelta della Bce. Si prevede una conferma del tasso dei rifinanziamenti principali al 4,5%, decisa già la scorso ottobre. Il tasso dei depositi è attualmente al 4% mentre quello su prestiti marginali è al 4,75%.
Obbligazioni – L’onda inflattiva sembra dietro le spalle e i titoli di Stato lo mostrano: il Treasury americano è sotto il 4%. I Bund tedeschi restano al 2% mentre il Btp italiano a 10 anni è sceso al 3,78%. Il 13 dicembre l’asta del Mef ha collocato 6 miliardi di titoli a 3 e a 7 anni. In Europa gli spread scendono tutti, compreso quello italiano, ai minimi, sui 172 punti.