Una boccata d’ossigeno nella sfida Cina-Usa a colpi di dazi. Come annunciato lo scorso venerdì 13 dicembre, Cina e Stati Uniti hanno trovato un accordo. Il governo di Pechino sospende le tariffe aggiuntive su alcune merci statunitensi che sarebbero scattate il 15 dicembre: dal mais al grano, dai veicoli ai ricambi per auto. Gli Stati Uniti abbassano di molto le tariffe doganali per l’export cinese. Dopo mesi di tira e molla, la guerra commerciale tra Washington e Pechino sembra placarsi, ma ora Donald Trump punta a colpire il made in Europe.

“Un accordo fenomenale” – Il tanto atteso accordo commerciale fra Stati Uniti e Cina prevede lo stop ai nuovi dazi americani sulle merci cinesi previsti per il 15 dicembre. Ridotte anche, dall’attuale 15% al 7,5%, le tariffe imposte in settembre su 120 miliardi di import dalla Cina, mentre restano in vigore quelle al 25% su 250 miliardi di dollari di prodotti. Pechino si impegna ad acquistare più prodotti agricoli americani ma anche a porre in essere “riforme strutturali”. Impegni che sembrano ancora troppo vaghi per Wall Street e per le Borse europee. Donald Trump parla di un accordo «fenomenale», uno dei «migliori della storia, che porterà all’apertura del mercato cinese». La maggior parte dei dazi però, spiega il presidente americano, resterà in vigore e sarà usata come leva nelle trattative per la fase due dell’accordo commerciale. «Gli Stati Uniti raddoppieranno le esportazioni» verso la Cina nella fase uno dell’intesa. Sono le parole del rappresentante Usa per il commercio, Robert Lighthizer, in un’intervista a Fox. Per l’avvio delle trattative sulla fase due «non c’è ancora una data», ha spiegato.

Dazi per l’Ue – Se una tregua commerciale fra Stati Uniti e Cina si è raggiunta, rimane caldo il fronte trans-atlantico. Donald Trump ora punta l’Europa: l’amministrazione sta valutando dazi anche fino al 100% su altri prodotti europei dopo il via libera della Wto nel caso Boeing-Airbus. In risposta alla vittoria di Boeing, gli Usa avevano stilato nei mesi scorsi una lista di prodotti europei dal valore di 10 miliardi di dollari, sui quali in ottobre hanno imposto tariffe doganali (10% per l’aviazione civile e il 25% per il resto). Allo studio ora c’è la possibilità di aumentare i dazi al 100%, ma anche la possibilità di allungare la lista dei prodotti da colpire rispetto a quella di ottobre. Nel mirino degli Usa ci sarebbero prodotti europei prima esentati dai dazi, come il whisky e cognac irlandesi e scozzesi, ma anche vini e formaggi, inclusi quelli italiani. L’Ufficio del rappresentante Usa al commercio invita gli interessati a presentare i propri commenti entro il 13 gennaio sulla «possibilità di mantenere o imporre ulteriori dazi» sui prodotti europei.