Il primo ministro greco Alexis Tsipras e la cancelliera tedesca Angela Merkel

Il primo ministro greco Alexis Tsipras e la cancelliera tedesca Angela Merkel

André Gide diceva che l’inferno esiste ma è completamente disabitato. Il premier greco Alexis Tsipras mai come adesso spera che lo scrittore francese abbia ragione. E che quelli che fino ad ora sono stati considerai i “diavoli”, alla fine non si rivelino tali. Cioè che Bce, Ue e Fmi, l’ex Troika divenuta il nemico numero uno di Atene, acconsenta ad un accordo.

La Grecia tutta lo scoprirà con l’Eurogruppo del 25 giugno. Quello della svolta, per cercare un compromesso- con un piano di riforme convincenti che sbloccherebbe aiuti economici per almeno 7,2 miliardi- e quindi scongiurare la Grexit (l’uscita dall’Euro).

I ministri dell’economia e delle finanze degli Stati membri dell’Ue discuteranno sui due punti della discordia: da una parte viene chiesto alla Grecia l’innalzamento dell’Iva al 23% (mantenendo il 13% su elettricità e alberghi, il 6 per libri e medicinali), dall’altra l’aumento dell’età pensionabile da 62 a 67 anni a partire dal 2022. Intorno a questo summit aleggia un’aria di prudenza, ma non di pessimismo. La speranza è quella di raggiungere un accordo, tuttavia la distanza tra i due attori delle trattative resta ampia, soprattutto in materia di tassazione. Già più volte, l’intesa sembrava ad un passo e poi si è allontanata. E già più volte, nei vari summit, il divorzio sembrava imminente e poi la crisi è in parte rientrata.

Così, ad esempio, se nell’Eurogruppo di Riga ad aprile il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis era “un giocatore d’azzardo dilettante”, secondo alcuni suoi colleghi, nella riunione successiva di maggio lo stesso Varoufakis aveva potuto parlare di “convergenza” sul negoziato. L’appuntamento dei ministri del 25 giugno, seguito dal Consiglio europeo, ha l’obiettivo di invertire la rotta rispetto ai risultati dei mesi più recenti, incalzati anche dai vincoli temporali dato che entro la fine del mese Atene dovrà restituire un miliardo e mezzo al Fondo monetario. Fonti Ue rivelano che l’accordo non è ancora in cantiere ma che “un insieme di documenti”, ovvero una serie di proposte aggiornate, è sul tavolo di Bruxelles per continuare la discussione. L’ambizione è chiudere, una volta per tutte, la saga del salvataggio della Grecia.

Marta Latini