In attesa dei dati di dicembre 2014, l'Istat conferma il calo annuo del comparto alimentare pari al 2,3%.

In attesa dei dati di dicembre 2014, l’Istat conferma il calo annuo del comparto alimentare pari al 2,3%.

La ripresa dovrà attendere. Nei numeri dell’economia italiana, si vede tutto il contrario. I dati diffusi da Istat fotografano un ulteriore peggioramento della situazione di industria e commercio. Non va meglio per il debito pubblico nazionale. Secondo l’Eurostat, ha toccato il 131,8 per cento del Pil. Le cifre, pubblicate il 22 gennaio dai due istituti statistici, fanno il punto su un 2014 negativo per il nostro Paese.

Il dato sul debito si riferisce al 30 settembre e mostra un calo di due punti percentuali rispetto a giugno. Ma rimane all’interno di un trend negativo, con l’aumento del quattro per cento rispetto all’anno prima. Nel terzo trimestre del 2013 il rapporto debito-Pil si attestava, infatti, sulla soglia del 127,8 per cento. Tradotto: oggi il debito italiano vale 2.134,008 miliardi di euro. A livello europeo la Grecia, con un debito del 176 per cento rispetto al prodotto interno lordo, stacca l’Italia seconda e il Portogallo terzo (131,4%). Nella classifica dei Paesi virtuosi, in prima posizione c’è l’Estonia (10,5%), seguita da Lussemburgo (22,9%) e Bulgaria (23,6%).

Il momento negativo è confermato dai dati Istat su industria e commercio, questi relativi a novembre 2014. Nonostante le buone prestazioni sul mercato estero, gli incassi delle nostre industrie registrano una flessione dello 0,6 per cento rispetto a ottobre e un peggioramento dell’1,6 su base annua. A trascinare giù il settore è il mercato nazionale, il cui fatturato scende del 2,8 per cento rispetto a novembre 2013. La situazione varia in base al tipo di produzione. Per quella di mezzi di trasporto c’è addirittura un aumento del 16,6 per cento. Al contrario, la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati e la metallurgia segnano un meno 7 per cento medio.

Per i commercianti la situazione è appena più favorevole. Nel mese di novembre, sempre secondo l’Istat, le vendite al dettaglio sono tornate sopra lo zero dopo sette mesi. Il rialzo è dello 0,1 per cento rispetto a ottobre, grazie soprattutto al settore alimentare, che cresce dello 0,2. In attesa dei dati sui consumi in vista delle feste – il cui impatto apparirà nel prossimo rapporto, su dicembre 2014 – la situazione generale non sembra in realtà migliorare. Su base annua, le vendite del settore commerciale restano in pesante passivo, con un calo dell’1,4 per cento rispetto a novembre 2013.

Nicola Grolla