Prosegue la campagna acquisti del gruppo Unicredit. Dopo l’operazione Commerzbank, tutt’ora in corso, la banca guidata da Andrea Orcel punta ad acquisire il Banco Popolare di Milano. L’attivismo piace agli investitori e segnala grande dinamicità nel settore bancario europeo.

Le condizioni – Offerta pubblica di scambio su base volontaria per un controvalore di 10 miliardi di euro, premio dello 0,5% sulla quotazione di venerdì 22 novembre: ecco le condizioni di Unicredit che, tramite nota ufficiale, ha annunciato di aver messo nel mirino Banco Bpm. In un comunicato a parte, la convocazione dell’assemblea straordinaria il 10 aprile 2025 alle ore 10:00 a Milano per discutere l’aumento di capitale finalizzato all’acquisizione. È prevista l’emissione di 266.000.000 nuove azioni ordinarie che verrebbero scambiate, carta su carta, con quelle in mano agli azionisti Bpm: a prezzi correnti, sarebbero 10 miliardi di nuovi capitali.

L’ad Andrea Orcel: più valore per i nostri azionisti – Il ceo Andrea Orcel prosegue nella strategia di acquisizioni e, dopo aver messo in stand-by l’operazione su Commerzbank fino al dopo elezioni tedesche, punta alla banca milanese. Obiettivo: rafforzare quello che è già il secondo gruppo bancario italiano dopo Intesa San Paolo. «Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici – spiega Orcel – rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder così come per i nostri azionisti».

Il nuovo gruppo bancario – Il gruppo che si verrebbe a creare otterrebbe il 50% degli utili da clienti italiani ma sarebbe presente in tutta Europa, con succursali concentrate nei Paesi dell’est. Previsti efficientamenti e sinergie per circa 2 miliardi. Vantaggi sia per gli attuali correntisti che per gli azionisti Bpm. I primi vedrebbero una diminuzione delle commissioni e un ampiamento dei prodotti finanziari sottoscrivibili. I secondi, una più forte solidità e posizione patrimoniale, con garanzie sui prestiti concessi ai clienti e copertura dei crediti deteriorati (Cet ratio pro-forma) superiore al 15%. Un livello più alto della media europea.

I rischi – L’operazione si inserisce in uno scacchiere complesso. Al netto dei potenziali rilievi da parte degli organismi di vigilanza italiani ed europei, l’acquisizione dovrebbe poi incassare anche il consenso da parte della frammentata compagine azionaria di Banco Bpm. In primis, dovrebbero essere d’accordo i francesi di Crédit Agricole che possiedono una quota vicina al 10%. Resterebbero comunque da convincere anche l’americana BlackRock (che ne detiene il 6%), il fondo Davide Leone & Partners LLP (6%) e la Fondazione ENASARCO (3%). L’ultimo ok sarebbe poi quello dell’ampia base di piccoli azionisti.

La reazione dei mercati – A Piazza affari, il titolo Banco Bpm apre in ampio guadagno. Unicredit, invece, è in perdita. La dinamica sembra spingere verso un’offerta più alta. L’attivismo di Orcel è comunque sempre stato premiato dagli investitori: dal 15 aprile 2021, giorno della sua nomina a Ceo, il titolo è salito del 330% (dividendi esclusi).