Stretta di mano tra il presidente degli Usa, Barack Obama, e il primo ministro cinese, Xi

Stretta di mano tra il presidente degli Usa e il primo ministro cinese al vertice Apec

Un accordo commerciale dal valore storico e politico. Così potrebbe essere definito il patto siglato il 10 novembre a Pechino tra Stati Uniti e Cina al vertice sulla cooperazione economica Asia-Pacifico. L’ITA, Information Technology Agreement, è il primo importante risultato conseguito sotto la direttiva della Word Trade Organization dal 1996. Questo passo avanti nella liberalizzazione del mercato mondiale potrebbe migliorare le prospettive di ripresa degli altri negoziati commerciali ancora in corso. Oltre a distendere il clima teso a livello politico tra il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama e il primo ministro cinese, Xi Jiping.
L’accordo sulla tecnologia diminuisce del 30% le più alte tariffe d’esportazione. Si parla di 4 miliardi di dollari a favore dell’economia statunitense. A livello globale i vantaggi raggiungerebbero quota mille miliardi di dollari. Il capo negoziatore commerciale americano a Pechino, l’ambasciatore Mike Froman, riferisce che se si eliminassero del tutto le tasse sull’export, gli Usa fatturereberro 160 miliardi di dollari in più all’anno. Senza contare l’aumento di 160mila posti di lavoro sul territorio statunitense.
Un’ulteriore spinta al libero scambio arriva anche dai Paesi del Pacifico. Il primo ministro cinese ha dichiarato di aver delineato una road map regionale per facilitare i traffici commerciali. L’iniziativa verrà chiamata Free Trade Association of Asia and Pacific (Ftaap) e avrà lo scopo di migliorare gli scambi tra i Paesi dell’Apec. Un’azione politica rilevante, se si considera che proprio la zona del Pacifico produce il 57% del Pil mondiale. Non sono ancora chiare però le modalità nè le tempistiche.

Camilla Colombo