Tre indizi fanno una prova: l’azione Tesla cresce del 3,54%, debole il dollaro, i T-bonds stabili dopo il calo delle ultime settimane indicano che gli investitori puntano sulla vittoria di Donald Trump. Tutti gli indici americani chiudono la giornata elettorale in deciso rialzo: S&P500 +1.23%, Nasdaq100 +1.32%, Dow +1,02%.
Elon Musk punta tutto su Donald Trump – Dal 13 luglio 2024, giorno in cui il leader di Tesla ha ufficializzato l’appoggio a Donald Trump, l’andamento del titolo Tesla ha seguito il gradimento del candidato repubblicano certificato dai sondaggi e ha chiuso la giornata borsistica in volata in rialzo del 3,54%. Aiutata anche da un’ottima trimestrale, l’azione Tesla ha accumulando un guadagno del 25% da fine luglio, risultando tra le migliori del paniere tecnologico americano. Sono per ora fugati i dubbi di alcuni investitori, emersi nella settimana precedente la pubblicazione del quarterly report, che speculavano sul rischio che la scelta di appoggiare il magnate repubblicano avrebbe potuto allontanare i tradizionali clienti Tesla, formati, in larga maggioranza, da uomini delle grandi città, con alto livello d’istruzione, attenti all’ambiente e di tendenza politica progressista.
Euro-dollaro in salita – Il biglietto verde perde mezzo punto sull’euro nell’ultima giornata di contrattazioni prima delle elezioni e tira la volata a Trump: gli investitori puntano sul fatto che un’amministrazione repubblicana aumenterebbe il deficit e spingerebbe per un’accelerazione nell’abbattimento del costo del denaro. L’oscillazione è comunque limitata e segnala un’ulteriore incertezza di fondo: anche se vincesse Trump, il destino del dollaro non è chiaro e le politiche protezionistiche messe in campo dai repubblicani potrebbero addirittura rafforzarlo.
Titoli pubblici – Dal 18 settembre 2024, giornata in cui la Fed, la banca centrale Usa, ha iniziato il ciclo espansivo, portando il costo ufficiale del denaro dal 5,5% al 5%, il 10-Year Treasury Bond Yield negoziato in tempo reale è risalito dal 3,6% a 4,29% mostrando che i mercati prevedonbo una maggiore pericolosità del debito pubblico americano. Cause probabili: il già citato aumento del deficit promesso da Trump e la spinta inflazionistica di alcune sue proposte economiche, che potrebbero portare la Fed a interrompere il ciclo dei tagli o addirittura a invertirlo.
Borse europee incerte – Chiusura mista per le piazze europee: Ftse Mib -0,20%, Dax +0,57, Ftse100 -0,14, Cac 40 +0,48%. I mercati europei si presentano in ordine sparso alla nottata elettorale americana, lontani dai decisi progressi visti a Wall Street. Secondo gli investitori, l’economia europea potrebbe essere fortemente influenzata da una nuova stretta al commercio in caso di vittoria repubblicana. Molto incerta la situazione anche nel caso di un successo democratico.
La tendenza – Gli investitori con un’ottica di medio-lungo termine possono guardare con relativa tranquillità al risultato elettorale: sia con un’amministrazione repubblicana che con una democratica, gli indici americani hanno sempre mostrato di saper crescere. I dati indicano che, dal 1950 al 2023, l’S&P 500 ha prodotto rendimenti annualizzati a doppia cifra indipendentemente dal partito al potere. Le migliori performance azionarie sono state prodotte con un presidente democratico e un congresso diviso (+15,75%), al secondo posto il caso di un presidente repubblicano e un congresso diviso (+12,2%).