Il colosso dell’e-commerce di abbignetaporterliamento di lusso sarà italiano.La società YOOX Group, fondata dal manager Federico Marchetti, si fonderà con Net-a-Porter, sua omologa basata a Londra. Lo conferma un comunicato stampa della holding svizzera Richemont, proprietaria di Net-a-Porter e seconda compagnia a livello mondiale nel campo del lusso. La fusione tra le due società creerà un vero colosso nel campo della vendita on-line di capi di alta moda, del valore di oltre 2 miliardi di euro. Marchetti rimarrà al timone della nuova società.

YOOX S.P.A. aveva già confermato ieri le indiscrezioni circolate a partire da domenica su un suo interesse per Net-A-Porter. Con YOOX, nata nel 2000 in provincia di Bologna, Federico Marchetti ha sfidato la convinzione diffusa che l’alta moda potesse essere venduta solo in boutique e negozi fisici, non su Internet. E, grazie a un servizio clienti di alto livello, ha avuto successo. Ora YOOX, dopo quindici anni, possiede magazzini a Shangai, Tokyo e nel New Jersey, oltre a quello ‘madre’ all’interporto di Bologna. Vende prodotti delle principale griffe italiane e straniere: da Valentino a Moncler, da Trussardi a Alexander Wang. I suoi risultati finanziari sono notevoli e in crescita costante da anni, nonostante la crisi. Oltre 500 milioni di euro di ricavi netti e 13,8 di utili nel 2014 (+9,4% annuale).

Il fondatore e CEO di YOOX, Federico Marchetti

I conti del suo futuro business partner, Net-a-Porter, sono meno positivi. Sedici milioni di perdite lo scorso anno, ma ricavi in costante crescita a oltre 600 milioni. Il sito londinese, creato dall’ex-giornalista americana Natalie Massenet, ha l’aspetto di una rivista di moda, da cui si può comprare con un click i capi che più piacciono. Acquistato nel 2010 dalla holding svizzera, è quotato alla borsa di Zurigo e commercializza prodotti propri e di case come Yves Saint-Laurent e Stella McCartney.

L’operazione sarà portata a termine nel prossimo settembre. Richemont riceverà il 50% delle azioni del nuovo gruppo, ma il suo diritto di voto societario sarà limitato al 25%. La fusione sarà seguita da un aumento di capitale di 200 milioni, in previsione di un’espansione delle attività commerciali del nuovo gruppo. La mossa è arrivata dopo le indiscrezioni sul presunto interessamento di Amazon al settore dell’e-commerce di lusso. L’operazione sembra destinata a portare vantaggi a entrambe le aziende, il gruppo futuro avrà dimensioni sufficienti a reggere un possibile sbarco di Amazon nel suo campo. YOOX formerà così un’alleanza non solo con Net-a-Porter, ma anche con Richemont, accedendo ai prestigiosi marchi della holding elvetica, come MontBlanc e Cartier. Richemont, da parte sua, si libererà di un asset in perdita, ma manterrà una partecipazione in un settore ad alto potenziale di crescita, acquisendo anche know-how nella vendita on-line. Non mancano però voci critiche. «Appare più come un’operazione puramente finanziaria o per mancanza di opzioni», commenta Luca Solca, head of luxury goods di BNP Paribas, «mancano le sinergie tra i due gruppi. A livello industriale, la nostra visione sulla fusione è relativamente negativa».

Antonio Lusardi