Zanonato

Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo, intervistato da Radio24 il 30 maggio (Ansa)

L’Ilva corre verso il commissariamento. Totale o solo per il risanamento ambientale. Purché “a pagare sia chi ha inquinato”. La famiglia Riva, insomma. La conferma arriva giovedì 30 maggio ai microfoni del programma Nove in punto di Radio24, dove è ospite Flavio Zanonato. Nel pomeriggio il ministro dello Sviluppo parteciperà alla riunione sulle acciaierie di Taranto tra governo e parti sociali. Sull’esito, però, non sono previste sorprese: “L’Ilva adesso è un’azienda che funziona. Ma nel tempo ha inquinato e continua a farlo. È su questo che bisogna agire”. Sul tavolo dell’ex sindaco di Padova, altri dossier aperti. Quelli Fiat e Telecom, per esempio. Poi ci sono le questioni economiche più generali, l’aumento dell’Iva in prima fila.

Sull’Ilva la strada sembra obbligata: “O un commissario unico o l’azienda continua a gestirsi e il governo decide di farsi il risanamento con un commissario ad acta”, spiega Zanonato. Anche sull’imposta sui consumi il margine di manovra è stretto. “È stato il precedente esecutivo a decidere di innalzarla e per disattivarla servono 4 miliardi o di nuove entrate o di tagli o di una miscela dei due. Su questo il ministro dell’Economia Saccomanni sta cercando di costruire una proposta”.

Quanto alle decisioni di altri due gruppi industriali, invece, Zanonato resta in attesa. Silenziosa su Telecom: “Laddove si mettono in discussione gli interessi nazionali c’è sempre un interesse da parte del governo”, ma questo è solo “un principio generale”. Sullo scorporo della rete dovrebbe pronunciarsi a ore, senza un’indicazione precisa da Palazzo Chigi, il consiglio d’amministrazione di Telecom. Mentre sulle prossime mosse di Fiat il ministro aspetta di vederci chiaro. “L’incontro con l’amministratore Fiat è già fissato”, assicura Zanonato, nelle stesse ore in cui Elkann è impegnato al Fiat Industrial Village. La data però non sarà svelata, per evitare l’assedio della stampa. “Quello che voglio capire da Marchionne è che intenzioni ha rispetto alla presenza di Fiat in Italia. È la più grande azienda in Italia, produce 420 mila vetture, il 30% di quelle che saranno vendute in Italia. Non è poca cosa”.

Giuliana Gambuzza