Una donna australiana di 95 anni è morta mercoledì 24 maggio, una settimana dopo essere stata colpita da un agente della polizia con un taser, pistola elettrica, oggetto da alcuni anni di dibattito e contestazioni.

Un taser (foto da Ansa)

Il caso – Clare Nowland, era un’anziana di 95 anni affetta da demenza e residente nella casa di cura Yallambee Lodge nel New South Wales, stato nel sud-est dell’Australia. Secondo la ricostruzione più recente dell’evento che ne ha provocato la morte, il 17 maggio i dipendenti della casa di riposo avevano chiamato la polizia dicendo che c’era una donna «armata di coltello». I poliziotti avrebbero dunque invitato la signora a gettare l’arma, ma lei avrebbe continuato a muoversi contro di loro seppure a passo lento, in quanto costretta a muoversi con un deambulatore. A quel punto, l’agente capo della polizia, Kristian White, di 33 anni, avrebbe bloccato la donna sparandole con il taser. A causa dell’impatto con i dardi sparati dallo storditore elettrico, la 95enne era caduta e aveva sbattuto la testa, riportando un’emorragia cerebrale. È morta in ospedale, una settimana dopo il ricovero. L’agente che le ha sparato, già sospeso dalle sue funzioni, poche ore prima della morte di Nowland era stato denunciato per il caso. Comparirà in tribunale il 5 luglio.

La donna – Nowland era diventata piuttosto popolare quando aveva deciso di festeggiare i suoi 80 anni lanciandosi con un paracadute. Da cinque anni era residente nel centro Yallambee Lodge. Il ministro della Sanità australiano, Mark Butler, ha detto che l’incidente dovrebbe portare ad una discussione su come le persone affette da demenza vengono trattate nelle case di cura. «Spero che saremo in grado di avere un’informata conversazione sul trattamento che riserviamo alle persone che soffrono di demenza», ha affermato. Il consiglio del centro Yallambee Lodge ha dichiarato: «Continuiamo a fornire assistenza di alto livello ai nostri residenti e supportiamo il nostro personale nel miglior modo possibile».

L’arma – Il taser è classificato come arma non letale che fa uso di elettricità per impedire il movimento della persona colpita facendone contrarre i muscoli. L’arma è stata inserita dall’Onu nella lista degli strumenti di tortura e secondo Amnesty International, nel 2018, sarebbe stata responsabile di centinaia di morti negli Stati Uniti. Il taser spara due dardi collegati tramite dei fili elettrici al corpo della pistola. I fili trasferiscono dalla pistola al bersaglio una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente che immobilizza la persona colpita. Secondo la legge italiana, serve un’apposita licenza per commerciare e usare un taser. Il 4 ottobre 2018 il ministero dell’Interno del governo Conte I, guidato da Matteo Salvini ha varato un decreto legge, poi convertito in legge l’1 dicembre 2018, che ha introdotto l’utilizzo del taser in via sperimentale. Da marzo 2022 il taser è in dotazione alle forze dell’ordine in 18 città italiane. Gli agenti sono obbligati a mostrare il tipo di pistola prima di usarla e sono tenuti a contattare i soccorsi sanitari dopo aver colpito.