Buenos Aires, 26 marzo. Un altro mercoledì di scontri tra pensionati e poliziotti davanti al Congresso. I manifestanti della terza età scendono in piazza ogni mercoledì da novembre per esprimere il loro dissenso contro i tagli alle pensioni voluti del presidente Javier Milei. Questa settimana sono state ferite 38 persone, tra coloro che protestavano. E c’è anche una bambina di 8 anni, che per caso passava di lì dopo una visita dal dentista, come riporta il quotidiano Pagina 12.
Chi appoggia le manifestazioni – Gli scontri con le forze dell’ordine sono iniziati dopo le 18.00 (ora locale). Tra cariche, lanci di lacrimogeni e uso di spray al peperoncino, sono rimasti a terra in 38. Alla manifestazione erano presenti l’associazione Pensionati Insurgenti, l’Unione dei Lavoratori in Pensione in Lotta (UTJEL) e la Plenaria dei Lavoratori in Pensione. A loro si sono aggiunte anche diverse associazioni e sindacati di sinistra per appoggiare le richieste dei pensionati e delle pensionate.
Pensioni e pensionati – Milei ha vinto le elezioni motosega alla mano. Ecco la sua ricetta per sanare il debito argentino: tagliare la spesa pubblica, visto che il Paese è il più indebitato al mondo con il Fondo Monetario Internazionale. Da quando si è insediato a dicembre 2023, Milei ha chiuso 13 ministeri, licenziato 35 mila dipendenti pubblici, tagliato fondi per l’istruzione e sanità, e ridotto del 20% le pensioni. L’Indipendente scrive che dopo l’elezione di Milei l’indice di povertà dell’Argentina si è alzato. Mentre il costo della vita è simile a quello italiano, l’agenzia di stampa La Presse fa sapere che molti pensionati sono costretti a vivere a Buenos Aires con meno di 275 euro al mese. In risposta alle proteste di questi mesi, Milei ha annunciato un aumento del 2,4% su stipendi e pensioni. Così i pensionati e le pensionate arriveranno a 281,6 euro.
Le scorse settimane – Ma non è bastato. E le manifestazioni sono continuate, ordinatamente, ogni mercoledì. Il 12 marzo si sono uniti ai pensionati anche gli ultras di diverse squadre locali di calcio, facendo da scudo contro i poliziotti. Uno striscione urlava: «Fino alla morte a fianco dei pensionati», mentre tutto intorno si marciava con le maglie dei club di calcio o con i capelli bianchi. Quel giorno sono state arrestate 114 persone, ma la giudice Karina Andrade ne ha imposto la liberazione «essendo in gioco il diritto costituzionale di manifestare». Intanto rimane in terapia intensiva Pablo Grillo, fotografo ferito sempre il 12 marzo, diventato uno dei nomi simbolo delle manifestazioni. In risposta, la settimana dopo (19 marzo), Milei ha fatto barricare il Congresso. Asserragliato contro colonne di pensionati che chiedono una pensione minima coerente con il costo della vita.