Si complica la situazione per il principe Andrea, accusato di abusi sessuali sull’allora minorenne Virginia Roberts Giuffre, oggi 38 anni. Il terzogenito della regina Elisabetta II, 61 anni, dovrà alla fine affrontare la causa civile che i suoi avvocati hanno cercato di archiviare in ogni modo, appellandosi a un accordo privato del 2009 stretto dalla sua accusatrice con Jeffrey Epstein, il finanziere amico del principe e organizzatore del giro di minorenni sfruttate morto suicida in carcere nel 2019 con una condanna per abusi sessuali. Il giudice Kaplan, dello stato di New York, ha infatti respinto il ricorso del duca di York, sottolineando che non spetta alla giustizia estendere anche al principe una clausola del patteggiamento con la quale Giuffre si impegnava, in cambio di 500mila dollari, a non denunciare altri “possibili imputati”. Il processo quindi si farà. Niente carcere all’orizzonte, ma milioni di risarcimento e l’ennesimo danno d’immagine per la Corona britannica.
Le accuse – Giuffre aveva accusato pubblicamente il principe nell’agosto del 2019, per poi procedere con una denuncia ufficiale l’estate scorsa, dicendo di essere stata obbligata ad avere rapporti sessuali con Andrea per tre volte nell’arco del 2001, quando lei aveva 17 anni. Il tutto sarebbe avvenuto con la complicità di Epstein e della compagna Ghislaine Maxwell, anche lei amica di vecchia data del reale e recentemente condannata per traffico, sfruttamento e abuso di minori. Le violenze si sarebbero infatti consumate nella casa di Maxwell a Londra e nelle residenze di Epstein a New York e alle Isole Vergini.
La difesa – Il principe Andrea, allontanato dal 2019 sia dalle manifestazioni ufficiali dei Windsor che dagli eventi di famiglia, e scomparso da mesi dalla scena pubblica, ha sempre negato ogni accusa. Scoppiato lo scandalo, aveva sostenuto di non conoscere Giuffre, per essere poi smentito da una foto che li ritraeva insieme abbracciati all’epoca dei fatti. Anche in una controversa intervista alla BBC dello stesso anno, in risposta alla testimonianza della donna che aveva raccontato di ricordare un “principe molto sudato”, Andrea si era discolpato dicendo di essere incapace di sudare per un’overdose di adrenalina ricevuta nel 1982, in seguito al suo ferimento durante la guerra delle Falklands.
Alle strette – In ogni caso il principe è ormai alle strette. Non gli rimane che scegliere se affrontare il processo, che partirebbe in autunno, o trovare un accordo con l’accusa, come accade nel 95% delle cause di questo tipo. Se non fosse che un patteggiamento significherebbe per lui un’ammissione di colpevolezza. A questo dilemma si aggiungono problemi più materiali: le finanze del principe potrebbero non bastare per pagare gli avvocati, ma chiedere i soldi a mamma Elisabetta metterebbe lui e la Corona in una posizione alquanto scomoda, facendo passare il messaggio che i soldi pubblici possano essere spesi per difendere un possibile violentatore. Ciliegina sulla torta, il rischio di perdere le decorazioni ottenute durante la guerra contro l’Argentina, un elemento che coinvolgerebbe anche il parlamento di Westminster, allargando sempre di più la pubblica vergogna della vicenda.