A vederlo negli ultimi mesi, piccolo e con i capelli bianchi, sembrava un mite pensionato come tanti. Ma dietro quegli occhiali dalla montatura robusta si nascondeva l’uomo che il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha definito senza mezzi termini un «eroe nazionale». Rafael Eitan, l’agente segreto del Mossad che riuscì a catturare Adolf Eichmann, il gerarca nazista responsabile dello sterminio di 6 milioni di ebrei, si è spento a 92 anni.

Dai campi ai servizi segreti – Nato il 23 novembre 1926 a Ein Harod nell’allora Palestina, i suoi genitori erano sionisti immigrati dalla Russia che arrivarono in Medio Oriente nel 1923. Nonostante suo padre, Noach Hantman, fosse un contadino e un poeta, e sua madre, Yehudit Volwelsky, un’attivista sociale, Eitan riuscì a laurearsi in economia alla prestigiosa London School of Economics. Fece parte del Palmach, l’unità d’elitè specializzata in missioni impossibili. Lì conobbe il futuro premier Yitzhak Rabin e insieme aiutavano gli immigrati ebrei ad aggirare i divieti degli inglesi per poter entrare in Israele. Durante gli scontri con i palestinesi del 1947-1948 e il conflitto arabo-israeliano del 1948, il futuro eroe di Israele prestò servizio come soldato nella brigata Yiftah. Fu ferito, lasciò l’esercito ed entrò nei servizi segreti israeliani.

La cattura di Eichmann – Dopo la fine della Seconda guerra mondiale Adolf Eichmann era fuggito in Argentina, a Buenos Aires, e usava il finto nome di Ricardo Klement. Ogni giorno tornava a casa con l’autobus e l’11 maggio del 1960, nella periferia della città, Eitan, a capo di un commando di agenti che si erano introdotti nel Paese sudamericano, aspettò il suo obiettovo facendo finta di riparare un auto. Appena l’ex gerarca nazista scese dall’autobus, lo catturò e diventò una leggenda per il Mossad. Eichmann fu poi portato e processato in Israele e condannato alla pena di morte nel 1962. Eitan fu vicino anche alla cattura di Joseph Mengele, il medico nazista colpevole di esperimenti medici di estrema crudeltà sugli ebrei prigionieri, ma non ebbe successo. Sul fatto che riuscì a prendere solo Eichmann e non Mengele ci sono due teorie. Secondo la prima, il futuro eroe di Israele, per motivi logistici, preferì concentrarsi sul gerarca nazista più alto in grado. Invece, in base alla seconda, l’allora premier Ben Gurion diede in maniera troppo frettolosa l’annuncio della cattura di Eichmann e così facendo favorì la fuga di Mengele, che morì nel proprio letto nel 1979.

Dallo spionaggio alla politica– Significativa fu la programmazione e la realizzazione del bombardamento del reattore nucleare iracheno di Osirak nel 1981. Ma ebbe vasta eco l’operazione che portò al reclutamento di Jonathan Pollard, della marina americana, che svelò a Israele importanti segreti militari americani. Lasciato il Mossad, Eitan diventò prima consulente del MI6, il servizio segreto inglese, per la questione nord-irlandese e poi, dal 2006 al 2009 in Israele, come ministro dei Cittadini anziani fece restituire ai proprietari i beni ebraici rubate durante la Shoah. Il 23 marzo 2019 è venuto a mancare a 92 anni presso l’Ichilov Medical Center.