echevarria

E’ morto nel policlinico del Campus Bio-medico di Roma, fondato dal suo predecessore Alvaro de Portillo, Monsignor Echevarría, vicario generale e prelato dell’Opus Dei. Si è spento alle 21.20 di lunedì 12 dicembre, nel giorno di Nostra Signora di Guadalupe, di cui era molto devoto. Ricoverato dal 5 dicembre per una infezione polmonare, è morto poco dopo aver ricevuto gli ultimi sacramenti da Fernando Ocáriz, vicario della prelatura. Entro tre mesi si celebrerà il congresso che eleggerà il nuovo prelato e vicario generale, riporta il comunicato ufficiale di Opus Dei Italia.

Con Echevarría se ne va uno dei volti storici dell’Opus Dei, una delle formazioni religiose più potenti e controverse del panorama ecclesiale, definita la «massoneria cristiana» dall’ex Superiore Generale dei Gesuiti W?odzimierz Ledóchowski. Trasformata in prelatura personale della Chiesa Cattolica nel 1982 da Giovanni Paolo II, portata all’attenzione del grande pubblico dal del best-seller mondiale Il codice Da Vinci (2003), l’Opus Dei ha una storia lunga e complessa, iniziata a Madrid, città natale di Echevarría, nel 1928.

Nonostante l’Opus Dei rappresenti da sempre una delle correnti più conservatrici dell’universo cattolico, Echevarría aveva dichiarato totale obbedienza e fedeltà a Papa Francesco, un Pontefice aperto a istanze riformatrici. Testimone di tutti gli snodi politici più rilevanti interni al mondo vaticano, tra cui il Concilio Vaticano II, il prelato dell’Opus Dei si era “rallegrato” per l’avvento di Francesco al soglio pontificio e aveva più volte invitato a «pregare per lui».

I rapporti tra il Pontefice gesuita e l’Opus Dei erano arrivati ad un punto di svolta nel 2013, con la beatificazione di Alvaro del Portillo, predecessore di Echevarria. Le relazioni tra «la Obra» e Bergoglio, in verità, sarebbero iniziati molto prima, ai tempi del suo apostolato a Buenos Aires. Ma è anche noto che, per lungo tempo, i rapporti tra Gesuiti e membri dell’Opus Dei erano stati carichi di tensioni e conflitti.

Se la lacerazione tra correnti interne al vaticano – e quella tra gesuiti e Opus Dei – sia effettivamente ricucita è difficile dire. Lo spirito ecumenico di Francesco e le dichiarazioni di Echevarría, però, farebbero pensare ad una effettiva conciliazione.

I funerali del prelato sono previsti per giovedì 15 dicembre nella basilica di san Eugenio a Roma. Il corpo, vegliato dai fedelissimi di Echevarría, è stato traslato in mattinata dal campus Bio-Medico alla chiesa di Santa Maria della Pace, quartier generale dell’Opus Dei a Roma.